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Strano ma vero: l’e-book non sfonda nel mondo anglofono

Molte le attese del 2015, ma non ci si aspettava certo una ripresa del libro cartaceo. Diverse le previsioni smentite, come quella del network PricewaterhouseCoopers, secondo le quali questo doveva essere l’anno del sorpasso da parte degli ebook dei libri tradizionali, almeno nelle vendite del Regno Unito. Rassicuranti i dati che provengono da oltremanica, diffusi dal Financial Times: in tutto il mondo anglofono, quindi Gran Bretagna, Usa e Australia, si registrano segnali che indicano una ripresa del mercato dei libri tradizionali.

Per citare alcuni esempi, la catena di librerie inglese Waterstones ha subito un incremento delle vendite del 5% nel dicembre 2014 rispetto all’anno precedente, e assicurano che tale crescita non è in nessun modo legata alla vendita di Kindle. Per la catena Foyles l’e-book è il grande insuccesso dell’anno e tocca invece un +8% nelle vendite complessive. Conferme in questo senso arrivano anche dall’altra sponda dell’Atlantico: sempre secondo il giornale inglese negli Stati Uniti le vendite di libri tradizionali sono cresciute del 2,4%.

Il trend generale del Regno Unito per il 2014 rimane negativo (-1,3%), ma in netto rialzo rispetto al 2013, anno in cui la caduta era stata del 6,5% nonostante fosse l’anno di uscita del bestseller “50 sfumature di grigio”. Il libro di carta sembra tutt’altro che morto, da oltremanica gli operatori editoriali non hanno paura di parlare di un’industria del libro che gode di buona salute.

Claudia Gennari: