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Spike Lee sbarca su Netflix: dal 23 novembre arriva “Lola Darling”

Può essere considerato il suo primo vero film, la pellicola capostipite di tutta la sua successiva carriera cinematografica. Proprio con questo titolo, infatti, si evidenzierà la linea che, da quel 1986 in poi, segnerà buona parte della sua produzione: il regista afroamericano Spike Lee torna con “Lola Darling” (“She’s Gotta have it”), suo titolo d’esordio che verrà a breve riproposto in una nuova versione lontana dagli schermi di celluloide, trasferendosi sul canale del piccolo schermo contrassegnato dall’icona del gigante delle serie tv, Netflix. Un film di notevole carica emotiva, affresco duro e tagliente dell’America degli anni 80, impersonata nella figura a metà tra il romantico e il passionale di Nola (Lola nella traduzione italiana), giovane attrice afroamericana in cerca della sua strada.

Nola e la ricerca di sé

Un personaggio emblematico quello di Nola che, attraverso la visione di Spike Lee, ha contribuito a smontare gli stereotipi cinematografici legati alla comunità degli afroamericani e a creare una sorta di identificazione soprattutto della sua parte femminile. Eppure, la storia di Nola è tutt’altro che normale, divisa fra tre amanti totalmente diversi tra loro (fra i quali riesce tutt’altro che a scegliere) alternando la sua vita fra il piacere e i tormenti interiori che costellano, alla soglia dei trent’anni, la sua affannosa ricerca di se stessa.

La nuova sfida di Spike Lee

Un ritorno alle origini per il regista Spike Lee che, a distanza di 30 anni dal suo esordio (e arrivato ormai al traguardo dei 60), lo pone di fronte a una particolare sfida contro di sé. Dal 1986 a oggi, la sua linea cinematografica non ha mancato di rispettare i due “mantra” che, a partire da “Lola darling”, hanno contraddistinto la sua opera: il rigetto per ogni tipologia di droga e l’attenzione alla tematica razziale (tanto da dedicare, nel 1992, un film alla figura di Malcolm X, interpretato per l’occasione da Denzel Washington). Con la sua pellicola d’esordio, Lee scatenò opinioni contrastanti, ottenendo notevoli riscontri al Festival di Cannes (Miglior regista giovane) e, allo stesso tempo, giudizi divergenti da parte della critica, legati però più che altro agli effetti visivi (con il particolare dell’ultima sequenza a colori, l’unica dell’intera pellicola) che alla trama in sé. Saranno dieci gli episodi che, a partire dal 23 novembre, saranno disponibili su Netflix: sarà un prodotto interamente di “marca Lee”, creato, prodotto e girato dal regista che, per cimentarsi con il dirompente mainstream delle serie tv, ha scelto di riproporre la sua creatura cinematografica originaria, scostandosi dal bianco e nero dell’epoca per passare all’odierno e potente coinvolgimento visivo dell’alta risoluzione.

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