A tutti i viaggiatori “doc” che amano toccare con mano le tradizioni di popoli diversi, Roma offre da oggi un’opportunitĆ da cogliere al volo: ĆØ ufficialmente iniziato il Mese della Cultura Internazionale, che fino al 4 luglio propone un ricchissimo cartellone di eventi, grazie alla collaborazione di 17 ambasciate e 32 tra Accademie e Istituti di Cultura stranieri presenti nella Capitale.
Un vero e proprio viaggio low cost da vivere restando in cittĆ , che permetterĆ il contatto diretto con la cultura di oltre 30 Paesi, da quelli europei, fino all’Asia, Stati Uniti, America Latina e Africa, per una manifestazione che punta giĆ a proiettarsi nel futuro: “Ogni anno faremo a Roma il Mese della Cultura Internazionale, questa ĆØ solo la prima tappa”, ha detto oggi Giovanna Marinelli, assessore alla cultura e al turismo del Comune di Roma, presentando l’iniziativa e dedicandola al sito Unesco di Palmira attaccato dall’Isis e “nella cui difesa tutti dobbiamo essere uniti”.
Anche l’Estate Romana, che questo grande “contenitore” di fatto inaugura, si preannuncia ricca di occasioni di svago, curiositĆ e conoscenza: “Abbiamo un cartellone unico all’insegna dell’internazionalitĆ ”, ha proseguito, “le culture diverse servono a tenere un contatto stretto con i tanti soggetti che ci sono a Roma, perchĆ© la cultura non ĆØ separazione ma deve essere connessa con la vita cittadina”.
Guardando il programma, il numeri del Mese della Cultura Internazionale (che avrĆ il suo clou a giugno) sono significativi: oltre 80 eventi gratuiti (25 tra conferenze, presentazioni di libri, laboratori, 32 mostre, 23 concerti) a cui si aggiungono 8 appuntamenti dedicati al cinema e 5 al teatro. Dagli “Open Garden” (l’apertura straordinaria dei giardini di istituti e accademie) alla mostra su Tutankhamon dell’Accademia d’Egitto e quella dedicata a “Eva Peron in immagini” dell’Ambasciata Argentina, dai concerti etnici (come quello del gruppo messicano “Mariachi RomatitlĆ n”) al teatro giapponese Kyogen: le tante discipline artistiche si mescolano al desiderio di condividere significati e linguaggi, senza contare che la manifestazione ha il pregio di aprire le porte di alcuni dei luoghi piĆ¹ belli di Roma, come Villa Medici e l’American Academy, oltre a teatri, basiliche e musei.
“Roma accoglie e intreccia culture, esperienze e storie, riprendendo un filo che si era interrotto”, ha detto Silvia Costa, presidente della commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo, “la diversitĆ linguistica e culturale va preservata, ed ĆØ la ricchezza di Roma e dell’Europa”. “Sono felice che finalmente il Comune di Roma e il governo abbiano deciso di rilanciare il settore culturale nonostante le difficoltĆ ”, ha proseguito, ricordando quanto questo si sposi con le questioni che sono “al centro dell’agenda europea, come la valorizzazione delle competenze e la partecipazione attiva dei cittadini alla gestione e alla valorizzazione del territorio”.