Toccherà a Dogman di Matteo Garrone tentare la scalata dell'Academy, da candidato italiano agli Oscar 2019. La pellicola del regista romano, reduce dai successi del Festival di Cannes, andrà a giocarsi le sue chance negli studi di Los Angeles, dai quali potrebbe uscire come uno degli aspiranti alla Notte delle stelle. Se la vedrà con uno stock di agguerriti concorrenti ma l'essere stato estratto dai 20 titoli di aspiranti Oscar italiani è già una bella soddisfazione per un film che ha riscosso ampio consenso sulla Croisette. In terra francese, particolarmente apprezzata era stata la performance del protagonista Marcello Fonte, premiato come miglior attore maschile dalla giuria di Cannes.
Il cupo animo umano
Dogman è un film che sonda profondamente la realtà del Terzo millennio, fatta di vuoti che vanno inseorabilmente a fare da cuscinetto fra la quotidianità infima dell'uomo e tutto quello che la circonda. Ispirato a un episodio di cronaca romana di fine anni Ottanta (il cosiddetto delitto del canaro), gran parte del trasporto della pellicola risiede proprio negli scenari cupi e sofferenti della Capitale, ritagliata con fendenti delicati ma duri allo stesso tempo. Il protagonista vi si cala appieno, spaziando fra la meschinità dell'esistenza umana al grigiore delle atmosfere che variano tutto intorno, mostrando quel lato di sofferenza che accompagna la spasmodica ricerca di un posto nel mondo. Un po' lo stile di Reality, sempre di Garrone, rispetto al quale esalta altri sensi, se possibile in modo ancora più drammatico. Merito anche degli scenari, tassello che gioca un ruolo comunque importante.
Ora non resta che attendere il verdetto della giuria dell'Academy. Ci vorrà un po': solo il 26 gennaio si saprà se Dogman andrà o meno alla Notte degli Oscar. Di sicuro, l'essere in concorso è una bella soddisfazione per Garrone che, dovesse infine riuscire ad andare a Los Angeles, avrebbe tutte le carte in regola per giocarsi la statuetta che, nel 2013, finì nelle mani di Sorrentino. La strada della grande bellezza comincia da qui.