Era stato previsto da tempo, ma più volte rimandato: lo sfratto del Teatro Eliseo è stato eseguito stamattina. L’iniziativa nasce a seguito di un contenzioso tra la società di gestione e l’azienda proprietaria delle mura: i dipendenti del teatro sono radunati davanti all’entrata di via Nazionale a Roma.
L’ufficiale giudiziario è entrato questa mattina dentro lo stabile con l’avvocato di Massimo Monaci, gestore e direttore artistico della storica sala: “Dopo lo sfratto – ha spiegato Monaci – la società che gestisce il teatro sarà costretta a licenziare circa 60 lavoratori”.
Sul caso è intervenuto anche Luca Barbareschi, a capo di una delle tre cordate da tempo in corsa per prendere in gestione il teatro, che si soffermato a parlare con i lavoratori presenti. Già nelle scorse settimane Barbareschi aveva parlato di “un contratto firmato con due terzi della proprietà dell’Eliseo per l’acquisto e la direzione per i prossimi 10 anni del teatro”, intenzione ribadita anche stamattina “per far riaprire il teatro nel più breve tempo possibile”. L’attore, infatti è già stato direttore artistico del teatro nel 2002: dopo è stato però licenziato dalla società che gestisce la storica sala.
All’ex direttore, infatti, ha subito risposto Monaci: “Con Barbareschi non c’è nessun accordo di nessun genere. Se lui ha fatto un accordo con i due terzi della proprietà questo è illegittimo, perché ci vuole la convocazione dell’assemblea, che non è stata convocata e nella quale ci vuole l’approvazione dei quattro quinti dei soci, quindi dell’unanimità”.
“Ci sono spettacoli che devono andare in scena – ha continuato Monaci – Chiedo al RomaEuropa di prendere in gestione il Teatro Eliseo, in questa fase transitoria e di trattativa, perlomeno per gli spettacoli in cartellone”. Per tutta la mattinata davanti all’ingresso del teatro sgomberato si sono radunati lavoratori, abbonati, personalità del mondo dello spettacolo, attori, per protestare contro lo sgombero.
Tra questi anche Andrea Giordana, che ha detto: “E’ un giorno difficilissimo per il teatro italiano e romano. Non si può dire chi ha ragione o chi ha torto, ma quello che è certo che la sala deve riprendere attività al più presto, gli attori delle compagnie devono ricominciare a lavorare”.
Con l’atto di sgombero, secondo Vincenzo Monaci, al fianco del figlio Massimo e proprietario di un terzo dell’Eliseo, si è consumata “una violenza micidiale”. “Malgrado la nostra posizione sia stata sempre ospitale – ha concluso – Ci vendicheremo come possiamo. Non abbiamo mai fatto nulla per interesse”.