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Roma, il genio di Leonardo ai Capitolini: fino al 17 aprile il “Codice del volo” esposto in 3D

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Leonardo da Vinci sbarca a Roma. Anzi, più precisamente, “atterra” a Roma, sul colle del Campidoglio e, per l’esattezza, all’interno dei Musei Capitolini dove, il 21 gennaio, è stata inaugurata un’esposizione in 3D assolutamente unica nel suo genere, intitolata “Leonardo e il volo” e totalmente incentrata sull’originale “Codice del volo degli uccelli”, il trattato scientifico-ornitologico del genio toscano datato 1505. Il manoscritto, conservato dal 1893 nella Biblioteca reale di Torino, si mette in mostra nelle sale del museo romano, mettendo a disposizione del pubblico tutto il suo carico di sapienza, custodito in oltre 18 carte e in innumerevoli quantità d’inchiostro versato, il quale si propone di analizzare le caratteristiche dell’esclusiva capacità dei volatili di librarsi attraverso l’aria. Un argomento che, oggi come allora, affascina e incuriosisce, al netto di ogni possibile spiegazione scientifica. I musei ospiteranno la mostra virtuale fino al prossimo 17 aprile e godrà del patrocinio dell’Assessorato alla cultura di Roma e della Sovrintendenza ai beni culturali.

Dal sogno al volo

Fonte di studio e di ispirazione per generazioni di scienziati, il “Codice del volo” rappresenta uno dei capisaldi della storia culturale del nostro Paese, essendo uno dei trattati maggiormente innovativi e curati di Leonardo, nonché uno degli studi più avanguardisti dell’epoca, ancora oggi tappa fondamentale nello studio dell’ornitologia: “Oggi viene esposto per la prima volta a Roma – ha spiegato Pietro Folena, presidente dell’associazione “Metamorfosi”, ideatrice del progetto -, nella Capitale d’Italia, ad annunciare le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Leonardo, avvenuta il 2 maggio del 1519. In questa mostra vogliamo raccontare come questo sogno antico, grazie alle osservazioni e alle intuizioni mirabolanti di Leonardo, si sia concretizzato nella natura e nella realtà, ponendo le basi per la conquista del volo umano”.

 

A tu per tu con il genio

Ma, al di là dell’incommensurabile valore storico e culturale del documento, la mostra si serve anche delle nuove tecnologie, grazie alle quali è stato possibile realizzare un percorso illustrativo multimediale e in 3D (progettato dalla Scuola superiore “Sant’Anna” di Pisa), grazie al quale immergersi a pieno fra i progetti di Leonardo e poter toccare con mano e, letteralmente, sfogliare il suo manoscritto grazie a degli schermi touch, in un’interazione realistica e assolutamente inedita tra passato, presente e, in parte, anche futuro. La retrospettiva 2.0 si premurerà infatti di evidenziare in modo accurato il sussistente legame fra la lungimiranza della mente dell’artista rinascimentale e gli studi astronomici dei secoli successivi: “Esiste un legame inscindibile tra l’impostazione data da Leonardo e quanto si sta realizzando in ambito aerospaziale – ha spiegato Roberto Vittori, astronauta dell’Agenzia spaziale europea, durante l’inaugurazione della mostra -. Il lavoro di Leonardo è un intreccio di scienza arte e immaginazione, tre ingredienti che guidano anche l’avventura spaziale. Il Codice rappresenta una pietra fondamentale per tutto quello che si potrà fare in futuro”.

 

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