La voce degli ultimi

sabato 9 Novembre 2024
14.3 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

sabato 9 Novembre 2024

Ritrovata dopo 60 anni la lettera che ispirò On the road di Kerouac

Diciotto pagine appiccicate, 16.000 parole scritte d’un fiato in uno stile simile al flusso di coscienza di Joyce e che Neal Cassady inviò nel 1950 all’amico Kerouac dopo un week end estremo a base di alcol, sesso e droghe. Quella lettera ritenuta persa per moltissimi anni e che ispirò il celebre romanzo “On the road” è stata ritrovata e il 17 dicembre sarà messa all’asta in California dalla casa Profiles in History insieme ad altri piccoli tesori letterari. “Era in assoluto il più grande pezzo di letteratura che abbia mai visto. Me ne innamorai subito” affermò Kerouac al Paris Review aggiungendo: “mi sembrò senza dubbio abbastanza buono da far rivoltare nelle loro tombe Melville e Twain”.

La lettura del testo fu per Kerouac l’idea per iniziare a scrivere per tre settimane di seguito il celebre rotolo che divenne una bibbia per tutta la generazione beat.  Lo “stream of consciousness” di Neal era diventato uno stile necessario per rompere gli schemi culturali e sociali, ma soprattutto per abbattere le barriere del borghesismo intellettuale diventando così un genere letterario che avrebbe segnato le successive opere come I sotterranei, I vagabondi del Dharma e Viaggiatore solitario e molte altre opere della Beat Generation. La famosa lettera fu a lungo conservata da Kerouac, passò nelle mani di Allen Ginsberg e questo la girò al proprietario di una piccola casa editrice. L’idea era quella di pubblicarla in un’ antologia letteraria. Il volume però non vide mai la luce e delle 18 pagine di Neal si perse ogni traccia fino a poche settimane fa quando gli eredi di Joe Spinosa, che lavorava nella casa editrice, la ritrovarono in una vecchia valigia abbandonata nella soffitta.

Kerouac non mancò mai di rimproverare l’amico Ginsberg per aver perso la lettera, in diverse occasione manifestò la sua delusione anche ai giornali come nel 1969 quando dichiarò: “Ancora oggi non riesco a perdonarlo. Era di mia proprietà. Allen non avrebbe dovuto essere tanto sciatto. Penso non si possa comprendere la genesi di ‘Sulla strada’ senza aver letto quello che mi confidò Neal”. Il libro che lo rese famoso in quasi tutto il mondo fu scritto senza pause, aiutato dai caffè e dalla benzedrina Kerouac picchiettò sulla macchina da scrivere dal 2 al 23 aprile del 1951. “Sono andato veloce perché la strada è veloce” spiegò l’autore all’amico Neal. Centomila parole e circa 40 metri di rotolo conservati oggi al museo dell’Università di Iowa.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario