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Ritornano a Gubbio le 8 tavolette di Taddeo di Bartolo

Si inaugura oggi a patire dalle 17 presso il Palazzo Ducale di Gubbio (Pg) il ritorno “a casa” di otto dipinti lignei di Taddeo di Bartolo (1362-1422) originariamente appartenuti al polittico della Chiesa di San Domenico.

I santi

Sono otto tavolette realizzate a tempera su fondo oro che raffigurano otto santi (san Pietro martire, beato Ambrogio Sansedoni, un santo vescovo, San Gregorio Magno, san Luca, san Matteo, santo Stefano, san Tommaso d’Aquino). Gli altri elementi superstiti della grande pala si trovano oggi tutti in musei americani: al Fogg Art Museum di Cambridge (Ma) la Madonna col Bambino, al Memphis Brooks Museum of Arts e al New Orleans Museum of Arts due scomparti con una coppia di santi ciascuno.

Lo stile

Gli otto santi mostrano le caratteristiche proprie dell’evoluzione dello stile di Taddeo di Bartolo nella tarda attività: sapiente fluidità di linee, accentuata resa dei volumi grazie al chiaroscuro, delicatezza nei lineamenti dei volti. Databile nel secondo decennio del '400, il polittico di Gubbio si colloca in prossimità del ciclo di affreschi degli Uomini famosi del vestibolo della Cappella dei Nove del Palazzo Pubblico di Siena (1414-1417), tra le opere più note e meglio riuscite del pittore.

Vendute all'asta

Lo scorso 28 settembre, le opere erano state vendute all’incanto dalla casa d’aste Pandolfini di Firenze. Una volta aggiudicate, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact), esercitando il diritto di prelazione, le ha acquisite riconoscendo in esse un eccezionale interesse storico-artistico, restituendo così i lavori dell’artista senese a Gubbio, all’interno del percorso espositivo di Palazzo Ducale.
 
Come afferma Marco Pierini, direttore del Polo Museale dell’Umbria, “il ritorno delle tavolette rappresenta un importante, seppur parziale, risarcimento per la città di Gubbio, che si vide depredata a metà Ottocento di una delle sue opere più significative. Sono davvero grato a tutti coloro che, dentro e fuori il Mibact, si sono adoperati perché ciò che resta del polittico eugubino di Taddeo tornasse di pubblica fruizione e fosse restituito al territorio di provenienza”.

 

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