Due piccoli, ma preziosissimi, reperti d'arte etrusca sono rientrati in Italia. I pezzi, una bellissima terracotta a forma di sfinge alata del IV secolo a.C. destinata a contenere essenze profumate e una statuetta raffigurante un Lare – figura della religione romana che rappresenta gli spiriti protettori degli antenati defunti – rubata nel 1988 da una teca del Museo archeologico di Siena, stavano per essere battuti all'asta a Londra.
I preziosi sono stati recuperati dalla Met Police in un'operazione frutto della collaborazione tra i Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale e il British Cultural Property Protection Unit. “Se fossero stati venduti – ha detto all'Ansa il generale Fabrizio Parrulli – avrebbero fruttato diverse migliaia di pounds”. Ancora nessun colpevole identificato, anche se per la terracotta rispunta il nome di un noto trafficante d'arte: Giacomo Medici.
I precedenti
Prosegue intanto il lavoro dei Tpc, il Comando fondato nel 1969 specializzato nelle indagini e nelle operazioni relative al patrimonio culturale italiano grazie a specifiche professionalità e di tecnologie d'avanguardia. Lo scorso 23 gennaio, a Torino, i militari hanno confiscato oltre duecento reperti archeologici, di origine etrusca e romana, nell'abitazione di un noto antiquario torinese, morto per cause naturali. Il ricco catalogo comprendeva vasi e ceramiche di epoca compresa tra il VI e il III secolo a.C., per un valore di oltre 300 mila euro.
I reperti erano custoditi nella credenza del salotto dell'abitazione dell'antiquario, dove nel settembre 2012 i carabinieri erano intervenuti per sedare una lite tra gli eredi. Era così stato richiesto l'intervento del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell'Arma che, in collaborazione con la Soprintendenza del capoluogo piemontese, hanno individuato e poi confiscato anche altri reperti, in questo caso illecitamente detenuti.
Operazione Teseo
Il più grande recupero di reperti ed opere d'arte della storia è avvenuto nel gennaio 2015. Nell'Operazione Teseo vennero recuperati 5.361 reperti risalenti ad un periodo compreso tra il 1.000 a.C. e il III secolo D.C., con un'indagine che per anni ha attraversato numerosi Paesi ed operatori smascherando un imponente traffico di oggetti d'arte rubati da siti archeologici, musei e archivi, a abeneficio di acquirenti privati.