La Corte dei Conti bacchetta Della Valle per i ritardi relativi al restauro del Colosseo. Dal Palazzo di Giustizia si osserva “una situazione di notevole ritardo nell’avvio” della nuova fase di lavori nonché “Perplessità sotto il profilo dell’economicità dell’operazione”. Le note sono contenute nell’indagine della Corte dei Conti sulle ‘Iniziative di partenariato pubblico-privato nei processi di valorizzazione dei beni culturali’. La Corte esprime in particolare dubbi su “quantità e durata dei diritti (in prevalenza diritti d’uso di immagini, spazi e informazioni) concessi allo sponsor” e all’associazione Amici del Colosseo.
“Sul punto, l’originario avviso pubblico aveva espressamente previsto che i diritti d’uso fossero concessi per la durata dei lavori e non per periodi ulteriori. Diversamente, nel contratto stipulato si stabilisce, per un verso, che i diritti dello sponsor si protraggono per i due anni successivi alla conclusione dei lavori allo stato completati in minima parte senza che ciò comporti corrispettivi aggiuntivi al contributo e, per l’altro, che quelli concessi all’associazione avranno una durata di quindici anni a partire dalla data della sua costituzione (di cui non si ha notizia) eventualmente prorogabili: con il risultato che, a fronte di una esclusiva sicuramente ultraventennale, il corrispettivo pagato dallo sponsor ammonta a euro 1.250.000 ad anno (importo che si ottiene dividendo la somma di 25.000.000 euro, che corrisponde al finanziamento totale offerto dallo sponsor, per il tempo di durata dei diritti concessi all’associazione)”.
“Si raccomanda all’amministrazione – conclude la Corte dei Conti – di dare impulso, in considerazione dei notevoli ritardi accumulatisi, all’attività di progettazione ed esecuzione dei lavori e di vigilare in ordine al rispetto dei tempi previsti”.