Dopo 37 anni di attesa e ricerche infruttuose, è tornata a “casa” la ‘testa di fanciullo’ del Barocci. I carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio artistico di Genova hanno infatti recuperato la porzione di una importante tela del pittore urbinate cinquecentesco che era stata rubata dal duomo di Urbino agli inizi degli anni ’80.
Nascosta in una casa d’aste
La ‘testa di fanciullo’ si trovava nientemeno che in una notissima casa d’aste genovese; ma in tutti questi anni si presume che sia stata tenuta ben nascosta da privati. L’opera, che sarebbe andata battuta il prossimo 31 maggio, era presentata dalla casa d’asta sotto la dicitura ‘Testa di bimbo di cm 40×42’ ed era stata attribuita a un anonimo pittore veneto del XVII secolo.
Il prezzo base della tela era stimato per soli 800 euro, ma c’è da credere che il costo finale sarebbe stato decisamente più alto. Federico Barocci detto il Fiori (Urbino, 1535 – Urbino, 30 settembre 1612) è infatti un importante esponente del Manierismo italiano e dell’arte della Controriforma ed è considerato uno dei precursori del Barocco.
Il riconoscimento
La porzione della tela è stata riconosciuta sul catalogo della casa d’aste da un gallerista pesarese che ha avvisato l’assessore alle Arti a Rimini, Massimo Pulini, che ha confermato l’attribuzione: quel frammento era la testa del bambino perduta del Barocci. Pulini ha subito avvisato il Nucleo tutela patrimonio artistico dei Carabinieri che ha recuperato la frazione della tela, riportando a casa – dopo quasi 4 decadi – la testa di fanciullo.