Sarà l’architetto Paolo Pejrone, specializzato in giardini e progettazione paesaggistica, ad occuparsi del recupero del Colle dell’Infinito di Recanati, reso immortale dai versi del poeta recanatese Giacomo Leopardi: “Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte / dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”.
“Abbiamo ospitato a Recanati i vertici del Fai e l’architetto Pejrone – ha detto il sindaco Francesco Fiordomo -. Sarà lui a progettare la sistemazione dell’orto del Santo Stefano, il vero luogo dal quale si affacciava Giacomo Leopardi. Inoltre, darà indicazioni all’Università Politecnica delle Marche per la rigenerazione di tutto il parco. Con il Fai [Fondo per l’ambiente italiano] stringiamo un rapporto di collaborazione pluriennale per la valorizzazione del Colle dell’Infinito con progetti culturali, didattici e turistici”.
Pejrone, classe 1941, è un architetto noto in tutto il mondo, curatore tra le altre cose dell’orto attiguo alla basilica romana di Santa Croce in Gerusalemme e dell’orto di Eliogabalo tra le rovine dell’Anfiteatro Castrense; è stato inoltre il progettista del parco di Villar Perosa, di proprietà della famiglia Agnelli.
L’accordo per la riqualificazione paesaggistica del colle più noto d’Italia – a rischio frana a causa del terremoto – era stata siglata il 16 dicembre scorso a Roma dal ministro Gian Luca Galletti e dall’assessore all’Ambiente e all’Energia Angelo Sciapichetti alla presenza del sindaco di Recanati Francesco Fiordomo, del consigliere regionale Luca Marconi (Popolari Marche-Udc) e della direttrice per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque del ministero, Gaia Checcucci.
Il finanziamento – 5,8 milioni di euro – rientra in un accordo da 12 milioni di euro per finanziare opere prioritarie di mitigazione del rischio idrogeologico nelle Marche. “Così tra questa / immensità s’annega il pensier mio: / e il naufragar m’è dolce in questo mare”.