Ben novanta tele di Pablo Picasso saranno esposti all’Amo di Palazzo Forti di Verona, dal 15 ottobre 2016 al 12 marzo 2017. La mostra, intitolata “Picasso. Figure (1895-1972)” è ideata dal Museo Nazionale Picasso di Parigi (uno dei numerosi musei dedicati al genio spagnolo che però detiene il maggior numero delle sue opere) e la prima tappa di un lungo itinerario che prevede diversi luoghi ancora non identificati. A cura di Emilie Bouvard, conservatrice del Museo parigino, promossa dal Comune di Verona e organizzata da Arthemisia Group, l’estemporanea propone al pubblico un focus specifico che riguarda lo sviluppo dell’interpretazione della figura nell’arte di Picasso.
Nato a Malaga, in Spagna, nel 1881, Pablo Picasso divenne uno dei più influenti artisti del XX secolo. Fu ideatore, assieme a Georges Braque, del cubismo. Inizia da giovanissimo a disegnare, guidato dal padre, professore di disegno. Dotato di un’eccezionale creatività, il suo lavoro rappresenta una svolta netta tra la tradizione ottocentesca e l’arte contemporanea. Picasso fu pittore, scultore, incisore, ceramista, scenografo. Durante quasi 80 dei suoi 91 anni si dedicò incessantemente all’arte e la mostra veronese propone un’opera per ogni anno della vita di Picasso, in un arco temporale che spazia dal 1895 fino agli anni ’70. Guardando le opere che saranno esposte a Verona sarà possibile realizzare concretamente quanto inseguiva l’artista spagnolo quando diceva di essere arrivato a dipingere come un bambino. Perché si attraversano i suoi mondi: il figurativo, il periodo “Blu”, il cubismo, il surrealismo per arrivare fino alla trasfigurazione completa e assoluta della figura degli anni ’70.
Tra le opere esposte il “Nudo seduto” (da Les Demoiselles d’Avignon del 1907), “Il Bacio” (la piccola e struggente tela del 1931) o “La Femme qui pleure” del 1937. E ancora: il “Portrait de Marie-Thérèse” sempre del 1937. Senza dimenticare il “Jeune Garçon à la langouste” del 1941. Quella che, attraverso le sue opere, ci racconta Picasso, è una storia che si dipana cristallizzando 90 opere di purezza assoluta, opere che raccontano la metamorfosi a cui l’artista sottopose la sua rappresentazione del corpo umano.
“Questa mostra è un evento di portata storica – commenta il sindaco di Verona, Flavio Tosi – un’occasione irripetibile per ripercorrere la vita di uno dei più grandi interpreti e artisti del Novecento. Una mostra che porterà a Verona un altissimo numero di visitatori”. I capolavori del maestro che raggiungeranno Verona sono infatti il meglio dello storico museo di 5, rue de Thorigny a Parigi, il famoso palazzo nobiliare del Marais, sede del Museo parigino dedicato al grande maestro che possiede più di 5000 opere e un cospicuo archivio dell’artista.