Dal 15 aprile al 13 settembre si potrà ammirare al Museè d’Orsay a Parigi un’esposizione tutta dedicata al Bel paese: “ Dolce Vita? Arte decorativa italiana dal 1900 al 1940, dal liberti al disegno industriale”. Nella mostra si potrà osservare come in questo periodo ebanisti, ceramisti, maestri vetrai lavoravano in collaborazione con i più grandi artisti, creando un vero e proprio “stile italiano”. Questo periodo di creatività straordinaria è presentato attraverso un percorso cronologico di un centinaio di opere. Lo stile liberty, che si afferma verso la fine del secolo, è evocato dalle creazioni di Carlo Bugatti, Eugenio Quarti, Federico Tesio, in dialogo costruttivo con i pittori Divisionisti. Una seconda sezione è consacrata al futurismo, con la sua estetica ispirata al progresso, alla velocità, al futuro sempre più rapido e incombente che si estende a tutti gli aspetti della vita.
Infine, il ritorno al classicismo, che si declina in Italia con molteplici forme, in particolare trova la sua espressione con le ceramiche di Gio Ponti, o i vetri di Carlo Scarpa, fino al linguaggio severo del “Novecento”. Allo stesso momento, lo stile moderno segna la nascita del design moderno.
Dunque il periodo era fiorente, ricco di elementi diversi che hanno elevato l’Italia a un ruolo d’onore in quegli anni. Nel Paese, all’inizio del XX secolo, le arti decorative si fanno quindi interpreti del desiderio di progresso di una nazione che era appena riuscita a trovare la sua unità e lottava per questo.