Era il 15 giugno 1215 quando il re d’Inghilterra Giovanni Senzaterra rilascia ai baroni, che gli rifiutarono fedeltà, questo documento in latino che rappresenta in epoca feudale il riconoscimento dei privilegi del clero e dei feudatari, eliminando o diminuendo l’influenza del re. Nello specifico la charta libertatum introduceva il divieto per il sovrano di imporre nuove tasse ai suoi vassalli diretti senza senza il consenso del “Comune Consiulium Regni”.
L’importante ricorrenza è stata celebrata anche da un doodle. Sulla homepage del motore di ricerca appare Re Giovanni il quale, di fronte alle proteste dei baroni, si vede costretto a rilasciare la Magna Carta. Nell’immagine di google si vede inoltre un uomo in catene che viene liberto, simboleggiando l’articolo 39 del documento nel quale si affermava il principio dell’habeas corpus, ovvero la garanzia – valida per tutti gli uomini liberi – di non poter essere imprigionati senza prima aver sostenuto un regolare processo, da parte di una corte di pari o secondo la legge del regno.
L’evento storico è di tale importanza che su Twitter è stato aperto un account per l’occasione con l’hashtag #BillOfRights. La carta ad una settimana dalla sua sottoscrizione, veniva diffusa in ogni contea secondo quanto ordinato dal Re. Nel tempo però lo stesso sovrano si accorse che non desiderava la sopravvivenza di tale documento, tanto da inviarne una copia al Papa, Innocenzo III, perché la dichiarasse nulla. Tale annullamento provocò una guerra civile di due anni e a ristabilire i diritti della Carta fu il successore Enrico III.