Sulla facciata del celebre Duomo di Orvieto, da sempre, splende il rosso della statua in bronzo di San Michele Arcagnelo e il Drago, patrono della polizia della cittadina. L’opera, da poco tornata “nuova” grazie ad un restauro, è stata posta in sicurezza all’interno del Museo dell’Opra del Duomo di Orvieto, su un basamento espositivo antisismico progettato dall’Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie. Il supporto è in grado di preservare la statua in caso di terremoto grazie anche alla sua funzione di isolamento sismico, e si tratta della stessa soluzione tecnologica che venne messa appunto per la salvaguardia dei Bronzi di Riace all’interno del museo archeologico di Reggio Calabria. E’ un tipo di basamento per le statue a sviluppo verticale, che hanno una base d’appoggio ridotta e che rischiano, soprattutto se esposte in territori a pericolo sismico, di ribaltarsi e subire danni strutturali.
Gli studi dell’Enea stanno lavorando proprio sul fronte della salvaguardia dei beni culturali, e i basamenti progettati per le statue sono costituiti da due blocchi sovrapposti con al centro i dispositivi antisismici. “In presenza di un terremoto – spiegano gli studiosi di Enea – sarà la parte inferiore a subire l’azione sismica, muovendosi con il terreno, senza trasmettere alla parte superiori le sollecitazioni, che verranno completamente assorbite dal movimento delle sfere”. I fondamenti antisismici sono stati progettati da Gerardo De Canio, responsabile del laboratorio di Qualificazione di Materiali e Componenti dell’Enea, su incarico della Direzione Mibac dell’Umbria.
Ma il suo intervento non termina qui: la collaborazione tra l’agenzia e il Duomo di Orvieto, infatti, ha consentito negli anni di recuperare e salvaguardare alcuni importanti elementi del patrimonio artistico della cattedrale: a partire dalla copia del gruppo scultoreo della Maestà con Baldacchino ed Angeli della lunetta nel portale maggiore, fino ai sistemi di supporto in acciaio alla parete e alla guglia sottostante.