Si chiama Digital Einstein ed è un progetto che ci permetterà di consultare online le lettere e gli appunti del fisico e filosofo più celebre della storia. Sono almeno 80.000 i manoscritti, cartoline, appunti lettere, quaderni, diari di Albert Einstein che sono stati digitalizzati e messi online. I documenti, sparpagliati per il mondo, sono stati trovati, dopo la sua morte avvenuta nel 1955, in attici, in scatole di scarpe e nelle università dove ha insegnato.
E proprio da Princeton e dalla Hebrew University of Jerusalem è partita l’idea del progetto: dal 1986 le due strutture sono impegnate nella colossale impresa di digitalizzare le migliaia di documenti appartenuti ad Einstein. Inoltre, fino ad oggi, la Einstein Papers Project, ha pubblicato 13 volumi – dei trenta previsti – contenenti i manoscritti del fisico. I documenti messi a disposizione dalla Digital Einstein saranno disponibili sia in inglese che in tedesco e tra gli altri, sarà possibile consultare i quaderni dove il fisico scrisse la teoria della relatività, le lettere d’amore, i documenti del suo divorzio e le lettere scritte a Michele Besso.
Albert Einstein nacque a Ulma (Germania) il 14 marzo 1879 e si spense a Princeton il 18 aprile 1955. Nel 1915 pubblicò la teoria della relatività generale, che venne accolta con molto scetticismo dagli altri scienziati, perché basata “solo” su calcoli matematici e non su esperimenti o osservazioni. Ma nel 1919 le predizioni fatte da Einstein furono confermate dal lavoro dell’astrofisico Arthur Eddington. Nel 1921 Einstein fu insignito con il Premio Nobel per la fisica “per i contributi alla fisica teorica, in particolare per la scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico”.