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“Omaggio a Tancredi”: le opere del Parmeggiani alla Guggenheim di Venezia

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Dal 12 novembre al 13 marzo la Collezione Peggy Guggenheim presenta una mostra, curata da Luca Massimo Barbero, che riporta nella città lagunare la cifra artistica di Tancredi Parmeggiani, attraverso 90 opere, parte di proprietà della stessa collezione e parte provenienti da musei di mezzo mondo, ai quali la stessa Peggy donò dipinti fondamentali di quello che è riconosciuto come uno degli interpreti più originali e intensi della scena artistica italiana della seconda metà del ‘900.

Parmeggiani, che si presenta fin da subito come uno dei personaggi più originali dell’arte italiana contemporanea, è anche l’unico dopo Pollock con il quale la mecenate americana strinse un contratto quinquennale, promuovendone intensamente l’opera e dedicandogli alcune mostre tra cui una memorabile personale a Palazzo Venier dei Leoni nel 1954. La mostra “Omaggio a Tancredi” ripercorre gli esordi veneziani e l’intensa produzione pittorica legata agli anni ’50 dell’artista. “In futuro” affermava Peggy “ci si renderà conto della grande importanza germinale di questo pittore”.

Barbero, direttore del Museo di Arte Contemporanea di Roma, fu anche il curatore scientifico di una prima mostra che si svolse a Feltre (città natale del pittore) dall’8 al 28 agosto 2011. A Tancredi, le cui opere sono esposte alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, è dedicata una raccolta ufficiale intitolata “Tancredi: i dipinti e gli scritti” realizzata da Marisa Dalai Emiliani con la collaborazione di Silvia Mascheroni e Cecilia Scatturin, Edizioni Umberto Alemandi e C. Il catalogo, che si compone di diversi volumi e di 1300 opere, ha avuto il pregio di raccogliere, similmente ad una enciclopedia, tutti i dipinti di maggiore rilievo dell’astrattismo impetuoso del Parmeggiani, con importanti riferimenti all’astrattismo di Kupka e Kandinskij e all’Action Painting di J. Pollock.

Milena Castigli: