Fino al 17 novembre le opere di Ruggero Maggi sono ospitate presso l’Università del Melo – Galleria di Arti Visive, nel comune di Gallarate, nella provincia di Varese. Maggi rientra tra coloro che elevano l’idea del libro da prodotto commerciale a lavoro artistico, realizzando oggetti unici e rientrando così nello straniante mondo della cosiddetta arte contemporanea, che spesso lascia interdetto lo spettatore impreparato (il nostro autore infatti si occupa di copy art, arte postale, laser art, olografia e arte caotica).
Parola alla curatrice
La curatrice della mostra “Non solo libri”, Emma Zanella nel suo testo critico ci racconta: “il libro viene pensato e realizzato come oggetto artistico autonomo, creato per esplorare inediti territori di ricerca, per aprire finestre al di là delle quali si aprono infiniti nuovi mondi. Maggi come artista ha da sempre privilegiato la progettazione e realizzazione del libro come pratica artistica innovativa, lontana dai rigori di opere di grandi dimensioni e capace di innescare una sorta di cortocircuito tra la parola, l’immagine, il supporto, il formato e l’interazione con lo spettatore chiamato a cambiare il suo approccio con il libro e con l’opera d’arte”.
L’artista contemporaneo
Le opere di Maggi sono esposte in modo permanente al Museo di Storia di Pechino, al Museo d’Arte Moderna di Città del Messico e al Museo dell’Olografia di Parigi. Secondo il critico Pierre Restany, il suo linguaggio “combina elementi di alta tecnologia con i materiali primari ed elementari, il primitivismo con la sofisticazione”. Il lavoro giovanile è caratterizzato da un certo surrealismo con l’inserimento sempre più insistente di parti di realtà che la visione volutamente non riesce ad assorbire. Con il tempo tutto questo diventa sempre più evidente, grazie all’utilizzo del legno, della pietra, del fossile, che convivono dinamicamente con i tubi al neon, plexiglass, laser. Si potrebbe parlare di “sincronismo concettuale” ed emozionale.
Le fondamenta del nostro tempo
L’attuale evento che si tiene nel Varesotto ci offre un inedito punto di vista per affrontare una riflessione originale sul libro come uno degli archetipi su cui si fonda la nostra frenetica cultura.