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Missione compiuta: l’Unesco promuove l’Italia per la tutela di Pompei

Arrivano buone notizie per l’Italia sugli scavi di Pompei da un report sull’ispezione Unesco dello scorso novembre che promuove l’azione del Governo, della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia e della Direzione Generale Grande Progetto Pompei ed ha anche raccomandato l’estensione temporale del progetto almeno al 2016 per garantire migliori standard di lavoro e supervisione. “Ci sono miglioramenti tangibili e significativi nello stato di conservazione di Pompei. L’Italia ha compiuto sforzi considerevoli nell’adottare le raccomandazioni dell’Unesco World Heritage Committee”.

Nel rapporto degli ispettori Unesco si legge il plauso per l’operato italiano perchè “è chiaro che si è dato il via a gran parte delle iniziative annunciate. Sono state eseguite sostanziali opere di restauro sul sito, principalmente nel contesto del Grande Progetto Pompei ma anche nell’ambito del programma di manutenzione ordinario. Ci sono lavori in corso in nove delle tredici domus identificate a rischio nel 2013. Invitalia e Ales, entrambi aziende sostenute dal Governo, hanno fornito rispettivamente risorse professionali aggiuntive e ulteriore personale di custodia”. I progressi compiuti sono stati salutati positivamente quindi, e per questo “si considera superata ogni questione riguardo l’iscrizione del sito nella lista del patrimonio mondiale in pericolo”. Sempre dal rapporto emerge il riconoscimento di un cambio di rotta “nel comportamento della nuova Soprintendenza di Pompei. […] Abbiamo verificato che quest’anno ha preso il via un’attività sia efficace che saggiamente programmata in molti luoghi del sito bisognosi di un rapido intervento. […] Queste realizzazioni dimostrano chiaramente che allorquando si stabilisce correttamente la programmazione, il bilancio è gestito con efficacia e il personale qualificato è disponibile i lavori di restauro e di valorizzazione di una domus, per quanto sia danneggiata, divengono possibili in dei tempi ragionevoli”.

Arriva anche la risposta italiana dal Ministro dei beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, di piena soddisfazione per le parole degli ispettori Unesco che hanno riconosciuto un lavoro intenso, scrupoloso e metodico. “Ci aspettiamo ancora grandi frutti dall’opera appassionata e capace di chi è al lavoro sul pieno recupero degli scavi di Pompei, nella speranza che niente riesca a oscurarne i meriti e i risultati. Oggi l’Unesco promuove l’azione del Governo, resa possibile quotidianamente grazie al forte impegno della Soprintendenza e della Direzione del Grande Progetto Pompei”. Tra le righe il ministro non ha mancato di fare un riferimento al sequestro conservativo di beni per circa 5 milioni e 770 mila euro eseguito dalla Guardia di Finanza di Napoli nei confronti dell’ex Commissario straordinario per gli Scavi di Pompei Marcello Fiori, nell’ambito di un’inchiesta della Procura regionale della Corte dei Conti per la Campania che coinvolge anche 9 dirigenti del Mibact e della Regione Campania.

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