La salute mentale dei migranti sarĆ il tema al centro del V Congresso internazionale su migrazione e salute mentale che si svolgerĆ a Roma il 19 novembre nella sede della Pontificia UniversitĆ Urbaniana di Roma. Lāevento ĆØ organizzato dalla Rete Atenea, un network globale di aiuto psicologico o psicosociale per migranti fondata nel 2010 a Barcellona da Joseba Achotegui, docente dellāUniversitĆ di Barcellona, Rachid Bennegadi, direttore di ricerca del Centre Minkowska di Parigi e Xochtil Castaneda, docente dellāUniversitĆ di Berkeley.
Il Congresso ĆØ aperto a tutti coloro che lavorano nel mondo della migrazione. āNon ĆØ necessario essere esperti ā precisano i promotori ā e potranno partecipare sia le persone che hanno vissuto unāesperienza di migrazione sia i volontari e gli operatori di associazioni, esperienze del territorio, istituzioni pubbliche o private che lavorino con migrantiā.
Sono sempre piĆ¹ numerosi i migranti che soffrono di problemi psicologici. Il problema ĆØ ancora troppo sottovalutato: i servizi dedicati sono pochi e spesso rivolti solo ad alcune categorie di pazienti. L’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertĆ (Inmp) ha realizzato un primo studio sul tema, limitandosi perĆ² agli stranieri residenti: in base allāindagine Istat sulla salute (anno 2013) ha rilevato una prevalenza di cattiva salute mentale percepita nella popolazione immigrata residente pari al 32 per cento del totale (uno su tre). Restano fuori da questa stima gli irregolari, i transitanti e le persone appena salvate in mare. Infine, tra le principali patologie riscontrate negli ambulatori di medicina di base per migranti ci sono: disturbo da stress post-traumatico (10,2 per cento); ansia (39,6 per cento), depressione (46,1 per cento) e sindromi da somatizzazione (25,6 per cento).