Il Teatro Vittorio Emanuele di Messina ospiterà fino al 1 maggio la personale “Beyond the truth” di Michele D’Avenia, una mostra che fa parte del ciclo “R-esistenza d’artista”, a cura di Saverio Pugliatti. Caratterizzata da una ricca raccolta di quadri ad olio e opere grafiche segnate da un realismo che anima la trattazione delle nature morte e dei nudi femminili, la mostra esalta “il nucleo generatore della pittura di Michele D’Avenia, il suo sistema linguistico, il suo impianto compositivo mirano alla chiarezza e al senso dell’ordine, il suo linguaggio visivo si nutre di un segno netto, terso, eppure morbido, vivacizzato da un tessuto cromatico sicuro”, spiega nel testo critico che accompagna l’esposizione la critica d’arte Anna Maria Ruta. “Il suo nucleo riflessivo, invece, la sua indagine sulla natura e sull’uomo (che per lui è la donna), la chiave morale con cui apre le porte dell’interiorità – continua Ruta – è attuale”.
“Un classicismo d’avanguardia, dunque, un dividersi dell’anima tra classico e moderno. Nelle sue tele -precisa la storica dell’arte- si legge uno studio lungo e attento della pittura, condotto sui libri e dal vivo, che lo ha messo a diretto contatto con i grandi maestri del passato, con il loro abile uso del disegno, del colore, dell’attenzione ai particolari del reale, scandagliato fin nelle più sottili sfaccettature. Nei suoi nudi femminili non c’è mai impudicizia, ma -sottolinea Anna Maria Ruta- c’è una sorta di purezza catartica e i loro contorni, anche in una gestualità naturale, quotidiana, si fanno ammirare per la loro precisione morbida, come quella delle tante Veneri accovacciate, dei tanti nudi distesi della pittura antica. È un lirico non sensuale D’Avenia, anche quando coglie giovani donne in momenti intimi o contemplativi, sempre con sguardo delicato, mai aggressivo”.