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Maurizio Galimberti in mostra alla Rocca Roverasca di Senigallia

Per questa mostra antologica lā€™artista ha scelto di esporre alla Rocca Roveresca di Senigallia una raccolta di fotografie originali e tra le piĆ¹ rappresentative della sua produzione – tutte realizzate con il sistema Polaroid – provenienti dal proprio archivio e da collezioni private. Lo stile personale di Galimberti si esprime nei cosiddetti ā€œmosaiciā€, immagini che, come spiega il curatore della mostra Denis Curti, ā€œhanno la particolaritĆ  di proporre il soggetto fotografato in composizioni realizzate da tante tessere o tasselli, tutti della stessa dimensione, ma di numero variabile tra unā€™opera e lā€™altra. In ognuna delle tessere viene riprodotto un frammento del tutto e nel caso specifico del ritratto, utilizzando un accessorio che permette scatti a distanza ravvicinata, ognuno dei tasselli accoglie un particolare del soggetto, riferisce lā€™Adnkronos. Lā€™abilitĆ  di Galimberti consiste nello scegliere la sequenza delle inquadrature e nellā€™accostare le varie parti: in questo modo vengono messi in evidenza i tratti piĆ¹ significativi e la personalitĆ  del personaggio ripreso, rompendo la continuitĆ  visiva di volumi e proporzioniā€.

Scatti ā€œa mosaicoā€

La Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, in collaborazione con il Polo Museale delle Marche e il Comune di Senigallia, rinnova il suo impegno nelle attivitĆ  espositive della regione Marche, questa volta nella suggestiva sede della Rocca Roveresca di Senigallia dove per tutto il mese di agosto sarĆ  aperta al pubblico una mostra antologica dedicata a Maurizio Galimberti, uno dei piĆ¹ importanti fotografi italiani degli ultimi decenni. Senigallia CittĆ  della Fotografia rende omaggioĀ a quello che ĆØĀ considerato il massimo esponente italiano di quella corrente artistica che utilizza la fotografia istantanea per esprimere la propria creativitĆ , evidenzia lā€™Adnkronos. Nato a Como nel 1965, appassionato da sempre di fotografia, inizia la propria ricerca per mezzo di una fotocamera a obiettivo rotante, utilizzando una classica pellicola analogica: con lā€™arrivo degli anni Ottanta, che eleggono la Polaroid a nuovo metodo dā€™indagine fotografica, Galimberti decide di abbandonare lā€™attivitĆ  di famiglia per dedicarsi interamente alla sua passione, facendo della Polaroid e dell'immagine istantanea “il filo conduttore” della sua intera carriera artistica. Sono proprio i ritratti che compongono una delle serie presenti in mostra, forse il genere cui Galimberti deve maggiormente la propria notorietĆ . I soggetti dei suoi scatti non sono anonimi personaggi, bensƬ illustri protagonisti della cultura italiana come tra gli altri Umberto Eco e Lalla Romano, della musica coma Lucio Dalla e Loredana BertĆØ e non mancano anche le star straniere come Robert Altman. ā€œSingole polaroid, una moltitudine di pezzi unici portatori di una sola identitĆ ā€, come ben sintetizza Benedetta Donato in occasione della mostra antologica allā€™Istituto Veneto di Palazzo Franchetti di Venezia nel febbraio del 2013, sottolinea lā€™Adkronos. I ā€œready madeā€ compongono un secondo tema sviluppato dallā€™artista in mostra: la tecnica duchampiana del prelevare oggetti dā€™uso quotidiano dal loro contesto per proporli come opere dā€™arte viene rielaborata in pieno ā€œstile Galimbertiā€. Abbiamo cosƬ degli scatti a ā€œmosaicoā€, dove il dettaglio viene immortalato dalla polaroid e manipolato con varie tecniche, per poi essere sovrapposto allā€™originale: lā€™artista reinterpreta cosƬ il ready made facendolo proprio.

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