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“Manet e la Parigi moderna”: a Milano, un excursus sulla pittura del grande artista francese

E’ probabilmente la mostra più attesa dell’anno: Milano, infatti, si prepara a ospitare gli inestimabili capolavori di Edouard Manet, accompagnati dalle tele di altri insuperabili maestri dell’età impressionista, da Degas a Cezanne e Renoir. Forse, però, non è esatto definire “impressionista” la pittura dell’artista parigino il quale, per tutta la vita, rinunciò a partecipare alle esposizioni dei colleghi appartenenti a questa straordinaria corrente. Il suo stile e la sua visione delle cose, gli valsero diversi rifiuti ottenuti al Salon di Parigi, dovendo optare per l’altrettanto vasto “Salon des réfuses”. Questo perché il suo era uno stile artistico vero, autentico, in nome di quella libertà espressiva coincisa con una costante e disinibita rappresentazione della sua contemporaneità. Non un impressionista, quindi, quanto piuttosto un pre-impressionista, la cui opera ha, fino a oggi, riscosso un enorme successo.

Da qui l’idea di realizzare un’esposizione, intitolata “Manet e la Parigi moderna”, che si propone esattamente di mostrare, attraverso i tratti profondi e delicati del suo pennello, una panoramica sulla capitale francese della seconda metà dell’800, in piena fase di cambiamento (anche urbanistico grazie agli interventi del barone Haussmann), durante l’impero di Napoleone III, poiché “Manet vuole essere del proprio tempo e dipingere ciò che vede, senza lasciarsi turbare dalla moda”. Osservatore acuto e attento, vigile sulla quotidianità sociale della sua città, pittore “en plein air” nei giardini delle Tuileries, egli fu un artista pienamente calato nella sua epoca, della quale descrisse realtà e dicotomie senza timore della critica, dipingendo la vita dei caffè e dei teatri, e presentando opere inconcepibili per la benpensante società dell’epoca, come “Le déjeuner sur l’herbe”, probabilmente il suo dipinto più famoso, o l’altrettanto discusso “Olympia”. 

Dopo aver toccato il Musée d’Orsay, casa dei pittori impressionisti, e lidi lontani, come Tokyo, la mostra sbarca dall’8 marzo al 2 luglio al Palazzo Reale di Milano, pronta per manifestare tutta la bellezza insita nei dipinti di Manet. I capolavori suoi e degli altri pittori impressionisti presenti, giungono in prestito proprio dalla Gare parigina, dove sono conservati. La figura di Manet, la quale ha assunto ormai le dimensioni di “caposcuola” della corrente pittorica impressionista, verrà presentata nella sua essenzialità, attraverso l’esposizione di opere che, ancora oggi, non cessano di animare dibattiti, interesse, curiosità.

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