Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli, noto attore cinematografico, è venuto a mancare nel pomeriggio di lunedì 27 giugno 2016. Aveva 86 anni. A darne l’annuncio, il figlio Giuseppe: “Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata grazie”. In precedenza, Pedersoli dichiarò: “Non temo la morte. Dalla vita non ne esci vivo, disse qualcuno: siamo tutti destinati a morire. Da cattolico, provo curiosità, piuttosto: la curiosità di sbirciare oltre, come il ragazzino che smonta il giocattolo per vedere come funziona. Naturalmente è una curiosità che non ho alcuna fretta di soddisfare, ma non vivo nell’attesa e nel timore. C’è una mia canzone che racchiude bene la mia filosofia: ‘Futtetenne’, ovvero fregatene”.
Divenne famoso soprattutto negli anni ’60 e ’70 grazie a una serie di film comici e spaghetti western assieme a Terence Hill, pseudonimo dell’attore Mario Girotti. Nato a Napoli nel 1929, prima di recitare era stato un titolato nuotatore e pallanuotista, partecipando alle Olimpiadi del 1952, del 1956 e del 1960. Il suo fisico massiccio e imponente viene notato dall’ambiente cinematografico. Il suo esordio, quasi casuale, avviene nella grande produzione hollywoodiana “Quo vadis?”, un peplum nel quale impersonava una guardia dell’impero romano. In seguito continuerà occasionalmente a recitare in piccole parti, la più nota delle quali è quella nel film di Mario Monicelli, “Un eroe dei nostri tempi”, che lo vede contrapposto ad Alberto Sordi nei panni di Nando, fidanzato manesco e nerboruto della giovane Marcella (interpretata da Giovanna Ralli). Nel 1954 figura, insieme a Raf Vallone, tra gli interpreti di Siluri umani, film di guerra che rievoca alcuni aspetti particolari della guerra sul mare.
Nel 1967 Giuseppe Colizzi gli offre un ruolo in un film che accetta dopo qualche esitazione. Pedersoli racconta infatti di avere inizialmente rifiutato la parte a causa della paga offerta di sole 1 milione di lire, di fronte alla sua richiesta di 2 milioni di lire dovuta alle quattro cambiali in scadenza. Anche il colloquio con il regista non era andato particolarmente bene: non si faceva ancora crescere la barba e non sapeva andare a cavallo. Nonostante questo, il regista non riuscì a trovare nessuno con la sua struttura fisica, pertanto, dopo qualche tempo, lo richiamò e gli offrì la parte alle condizioni che Pedersoli aveva richiesto. Sul set conosce il suo partner di lavoro, un altro giovane attore con al suo attivo varie pellicole, ma in ruoli secondari, Mario Girotti, il futuro inseparabile compagno meglio noto come Terence Hill. Il film “Dio perdona… io no!” è la prima pellicola della coppia, diventata poi nel tempo inossidabile per questo genere di produzioni.
Alle due star nelle presentazioni in locandina viene consigliato di cambiare i propri nomi, considerati “troppo italiani” per un film western. Inoltre, questa trovata avrebbe reso più appetitose le opere e i personaggi interpretati. Carlo Pedersoli si crea quindi il suo pseudonimo, ovvero Bud Spencer (in omaggio all’attore Spencer Tracy e giocando con ironia sul nome della birra Budweiser, commercializzata in Italia come Bud) mentre Mario Girotti sceglie il suo da una lista di venti nomi inventati. Bud e Terence hanno girato insieme 18 film, 16 dei quali come coppia protagonista. Nel 1970 la coppia gira lo spaghetti-western “Lo chiamavano Trinità…”, per la regia di E.B. Clucher (pseudonimo di Enzo Barboni), diventato nel tempo un vero e proprio film cult, non solo in Italia: in Germania in particolare, ha riscosso un grandissimo successo. L’anno seguente arriva la consacrazione definitiva con il sequel del film “…continuavano a chiamarlo Trinità”, sempre con la regia di Clucher, che riesce a replicare il successo al botteghino in tutta Europa, elevando Bud e Terence al rango di star internazionali.
Negli anni successivi girano numerosi film insieme, come “Pari e dispari” (1978) e “Io sto con gli ippopotami” (1979), un altro film cult, diretto da Italo Zingarelli. Nel 1999, pochi giorni dopo il trionfo di Roberto Benigni a Los Angeles nella notte degli Oscar per La vita è bella, la popolare rivista statunitense Time, sulla scia dell’evento, pubblica una classifica degli “attori italiani più famosi del mondo” nella quale Bud Spencer occupa il primo posto, seguito da Terence Hill al secondo. Pedersoli si è sempre dichiarato di destra, e si è candidato alle Elezioni regionali italiane del 2005 nel Lazio, a sostegno del presidente uscente Francesco Storace, nelle liste di Forza Italia, senza tuttavia risultare eletto, nonostante quasi 4000 preferenze. Alle elezioni comunali a Roma del 2013 ha supportato attivamente la candidatura di sua figlia Cristiana con Il Popolo della Libertà. La sua dipartita lascia un grande vuoto nel mondo cinema.