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Luci, colori, odori e musica: l’hi tech per raccontare Vivaldi

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Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi sono il concerto di musica classica più eseguito al mondo. Quell’immenso scrigno d’arte che è la sua patria, Venezia, dedica ora al “Prete rosso” una mostra dai caratteri assolutamente innovativi. Inaugurata nei giorni scorsi nelle sale del Museo diocesano, a pochi passi dalla Basilica di San Marco, “VivaVivaldi The Four Season Mystery” è una rassegna “multisensoriale”, un modo di vivere l’esperienza della musica attraverso un allestimento che utilizza i più moderni ritrovati tecnologici, un azzeccato connubio tra barocco e contemporaneità.

Un format inedito

Si tratta di un format artistico con il quale viene coniata una forma espressiva che si serve del linguaggio dell’immagine – ma anche del suono, dell’esperienza olfattiva e della percezione d’ambiente – per raccontare la musica. Si parte dallo splendido chiostro di S. Apollonia, dove si viene accompagnati nella conoscenza della vita del musicista veneziano dalle parole del poeta Davide Rondoni, direttore artistico del progetto. “Una religiosità inquieta dinanzi al mistero stupendo della natura e della vita: questo – sostiene Rondoni – è ciò che può comunicare, ancora oggi, il genio di Vivaldi. Ed è proprio da questa inquietudine che scaturisce la sua creatività”. Nelle sale nel primo piano del museo diocesano si inizia un percorso fatto di luci e musica. Qui il visitatore “entra” nell’immagine, quasi a ritrovarsi nella mente del Prete rosso. Vive cioè quel che Vivaldi aveva in mente e sperimentava nel momento in cui componeva: i colori, gli odori, i rumori, i suoni della sua Venezia…: il remo che solca l’acqua, il ritmo della gondola, il chiacchiericcio in calle… Un’altra delle sale è dedicata a un video del regista Marco Pozzi. L’esperienza cinematografica racconta, attraverso i simboli di un bambino e di una giovane donna, la potenza immaginifica e creativa di Vivaldi, sospeso tra paura e meraviglia.

Il videomapping

Infine, l’esperienza più emozionante, quella del videomapping. Attraverso software sofisticati che permettono la mappatura spaziale dei volumi interessati e l’animazioni di grandi immagini, video e luce “ricoprono” le superfici sulle quali vengono proiettati, “giocando” con gli elementi architettonici e i volumi presenti, generando un affascinante spettacolo di forme, colori ed emozioni. Una tecnica che per la prima volta al mondo viene applicata ad un ambiente interno, attraverso l’uso combinato di 12 proiettori, del suono dolby surround e degli effetti speciali. Sono riprodotti e fanno parte dell’esperienza del visitatore anche le sensazioni d’ambiente e i profumi delle quattro stagioni. A firmare la straordinaria performance sono due tra i massimi esperti internazionali nell’utilizzo dell’hi-tech a supporto della creazione artistica spettacolare: i francesi Jean-François Touillaud e Gilles Ledos. “Abbiamo cercato – dicono – di tradurre un genio in luce e immagini. La tecnologia oggi consente di accendere l’emozione, unendo musica e natura. Perché questa è stata la vita di Antonio Vivaldi. E perché questa è Venezia: un’emozione, un feeling”.

Il fil rouge musicale

Ovviamente il “viaggio” alla scoperta di Vivaldi, che dura circa 40 minuti, sarà accompagnato dalla musica, una fusione di brani del compositore secondo un percorso musicale originale, con “zone di cesura inedite” create da Cristian Carrara. “Ho cercato di individuare – spiega – le pagine musicali che meglio si adattavano alle situazioni umane sottolineate dallo storyboard di Davide Rondoni. Per cui chi viene alla mostra non entra in un museo vivaldiano, ma vive l’interpretazione che abbiamo dato della musica di Vivaldi, collegata al suo essere uomo. La musica, insomma, parla di Vivaldi stesso”. VivaVivaldi nasce da un’idea di Francesco Bernardi, ingegnere con la passione per l’arte e per la sua comunicazione, presidente di Emotional Experiences, la società con sede a Bologna produttrice dell’evento. “La cultura – spiega Bernardi – deve parlare a chi ne fruisce. E noi cerchiamo di farlo usando tre parole chiave: storia, semplicità, stupore. VivaVivaldi non è un’alternativa alle mostre d’arte che celebrano le opere originali degli autori. Vuole invece dare all’uomo d’oggi le ragioni per andare a vedere anche le altre mostre o per assistere ad un concerto. Perciò VivaVivaldi è una mostra pop”. Un motivo in più, insomma, per visitare quella splendida città.

La rassegna è aperta tutti i giorni con orario 10-22 fino a ottobre, poi da novembre ad aprile dalle 10 alle 20. Il biglietto costa 15 euro, ridotto 12 (bambini 6-12 anni, studenti, over 65), gratis i bambini sotto i 6 anni. Ingresso per le scuole 6 euro

Andrea Acali: