Il parterre è di quelli da notte delle stelle alla Scala di Milano, per l'attesissima Prima dell'anno con “Attila” di Giuseppe Verdi. La prima opera della stagione in una Milano off-limits presidiata da 900 agenti per far scorrere la serata di arte e musica nel miglior modo possibile. Nello storico teatro milanese ha fatto per la prima volta ingresso alla Prima il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, arrivato quando in sala era già buio ma il sipario ancora chiuso, ricevendo gli applausi della platea e prendendo posto nel palco reale. Da lì, il Capo dello Stato ha assistito alla kermesse del 7 dicembre per la prima volta, accolto da un pubblico caloroso e da uno dei capolavori del maestro Verdi, realizzata per la serata milanese dal direttore Riccardo Chailly, per la regia di Davide Livermore.
In scena l'Attila
Assieme al Presidente Mattarella, la Prima della Scala ha visto la presenza di un parterre d'eccezione, dal sindaco meneghino Beppe Sala alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, passando per il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, il sovrintendente Alexander Pereira e il ministro della Cultura, Alberto Bonisoli. E ancora i senatori a vita Mario Monti e Liliana Segre, il titolare del Mef Giovanni Tria e il suo predecessore, Padoan, per finire a rappresentanti del mondo dello spettacolo e della cultura. In scena, il prologo e i tre atti dell'Attila verdiano, che debuttò alla Fenice di Venezia nel 1846 e che, a distanza di oltre un secolo e mezzo continua ad affascinare per le sue arie e la profondità dei suoi personaggi, col ruolo del sovrano unno che fu in origine di Ingazio Marini affidato a Ildar Abdrazakov.
Le proteste
Ma non solo applausi e arte di qualità eccelsa. Il presidio dei 900 agenti posti attorno all'area della Prima è stato disposto per garantire il regolare svolgimento della serata dopo una giornata di passione a Milano: nel pomeriggio, un presidio di antagonisti ha lanciato vernice e ortaggi contro gli agenti, per poi proseguire la manifestazione attorno alla Scala, inneggiando slogan contro il presidente francese Macron, il ministro Salvini e altri membri dell'esecutivo. Qualcuno di loro, soprattutto giovani appartenenti ai centri sociali, hanno acceso alcuni fumogeni nei pressi di Palazzo Marino, in un'area già transennata dalle forze dell'ordine. In mezzo a loro, anche qualche gilet giallo, indossato come segno di vicinanza ai manifestanti francesi.