Due nomi provenienti da due Paesi dell'Europa centro-orientale: è la doppietta del Premio Nobel per la Letteratura, assegnato alla scrittrice polacca Olga Tokarczuk e al romanziere Peter Handke. La decisione di assegnarli entrambi in un solo anno è stata presa dall'Accademia di Svezia dopo lo scandalo del 2018 che ha coinvolto regista Arnault, marito di una giurata del Nobel, reo di molestie sessuali.
Le metafore di Olga Tokarczuk
Fra le motivazioni del premio alla scrittrice di Sulechów, “la sua immaginazione narrativa che con enciclopedica passione rappresenta l'attraversamento dei confini come forma di vita”. Stando a quanto dichiarato dai giurati, nella poetica di Tokarczuk coesistono tre elementi culturali, che sono coppie oppositive: “natura contro cultura, ragione contro follia, uomini contro donne”. Autrice di diverse raccolte di poesie e di romanzi, fra i suoi libri più celebri vi sono Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, Nella quiete del tempo con cui s'è aggiudicata il Premio Fondazione Koscielski, e I vagabondi, libro vincitore del prestigioso Man Booker International Prize 2018. Scrittrice versatile – esordisce con una raccolta di poesie – è stata da molti critici accostata, per poetica e stile, allo scrittore statunitense Philip Roth. Fra i temi affrontati, l'appartenenza, il concetto di viaggio e le radici: per questo, gioca un ruolo di primo piano il contesto, con una predilezione speciale per i paesaggi di Polonia, Repubblica Ceca e Germania. In un articolo pubblicato l'anno scorso, il Guardian ne ha esaltato lo stile: le sue metafore astronomiche ritraggono uomini “nell'orbita” dell'esistenza.
La periferia di Peter Handke
L'Accademia ha definito l'opera omnia di Peter Handke un “lavoro influente che con ingegnosità linguistica ha esplorato la periferia e la specificità dell'esperienza umana”. La sua attività letteraria ha lambito diversi successi teatrali (come Insulti al pubblico e Kaspar) e romanzi (fra cui Breve lettera del lungo addio e La donna mancina). Fra i suoi romanzi più noti, Infelicità senza desideri, dedicato alla morte prematura della madre; un libro dalle tinte autobiografiche, dove lo sguardo del figlio su una madre che aveva allontanato rivela, nella sua profondità, il peso dell'affetto che li ha sempre legati. Nel 2009, Handke ha ricevuto il prestigioso Premio Franz Kafka. Va detto che l'autore nel 2014 si scagliò contro il premio Nobel ritenendolo “da abolire” perché, oltre all'attenzione mediatica, “alla letteratura non pora nulla”. Staremo a vedere se accetterà il Premio Nobel o farà come il suo predecessore Bob Dylan, che lo ha fatto solo l'anno successivo in una cerimonia blindata. Per il momento, l'Accademia di Svezia attende i vincitori alla cerimonia di premiazione prevista per il prossimo 10 dicembre a Stoccolma.