Cinquecento anni fa, ad Amboise (in Francia), moriva Leonardo da Vinci: era il 2 maggio del 1519. E proprio dalla città nella Valle della Loria dove il genio toscano simbolo del Rinascimento italiano trascorse gli ultimi tre anni della sua vita, ospite del re di Francia Francesco I, prendono il via oggi i festeggiamenti per celebrare il 500esimo anniversario della sua scomparsa. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il suo omologo francese Emmanuel Macron faranno visita alla tomba di Leonardo nel castello reale e alla Clos Luce, la sontuosa casa padronale nelle vicinanze in cui Leonardo visse e morì. Tra le personalità che interverranno alla cerimonia ci saranno tra gli altri l'archistar italiano Renzo Piano e l'astronauta Francese Thomas Pesquet.
La vita
Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento, Leonardo di ser Piero da Vinci – nato ad Anchiano in provincia di Firenze il 15 aprile 1452 – è stato un inventore, artista e scienziato italiano eccezionalmente versatile: si occupò di architettura e scultura, fu disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, musicista, progettista, al punto che è considerato uno dei più grandi geni dell'umanità. Iniziò la sua carriera d'artista a soli 10 anni quando il padre Piero mostrò all'amico Andrea del Verrocchio alcuni suoi disegni così ben fatti che avrebbero convinto il maestro a prendere Leonardo nella sua bottega, come apprendista. Tra gli allievi figuravano nomi che sarebbero diventati i grandi maestri della successiva generazione, come Sandro Botticelli, Perugino, Domenico Ghirlandaio e Lorenzo di Credi, e la bottega espletava un'attività poliedrica, dalla pittura alle varie tecniche scultoree (su pietra, fusione a cera persa e intaglio ligneo), fino alle arti “minori”. Ma soprattutto veniva stimolata la pratica del disegno. Leonardo era affascinato dal funzionamento del corpo umano, tanto da giungere a sezionare cadaveri per i suoi studi anatomici. Tale pratica, all’epoca considerata al limite della blasfemia, gli permise di disegnare il corpo umano con un realismo sconosciuto ai suoi contemporanei. Le opere più famose di Leonardo sono la Gioconda, la Vergine delle Rocce, la Dama con l’ermellino, l’Ultima cena e il Cavallo di Leonardo, un’imponente scultura mai realizzata a causa della guerra che coinvolse il suo committente, Ludovico il Moro, duca di Milano. Il bronzo necessario per l’opera, fu infatti fuso per realizzare cannoni. All’età di venticinque anni l’ascesa di Leonardo rischiò di fermarsi per sempre. Nel 1476 venne infatti denunciato per sodomia, accusa gravissima all’epoca. La denuncia venne ritirata ma quattro anni dopo Leonardo venne escluso dal gruppo di artisti che nel 1480 Lorenzo de’ Medici inviò al papa Sisto IV per affrescare la Cappella Sistina. Deluso, decise di lasciare Firenze e smise di dipingere per alcuni anni, per poi completare la Gioconda e altri capolavori. Quando il genio morì, il 2 maggio presso il Castello di Clos-Lucé a Cloux a 67 anni, si narra che Francesco I, a Saint-Germain-en-Laye dove si trovava, appresa la notizia della scomparsa, si lasciò andare a un pianto sconsolato. Oggi a 500 anni dalla morte il mondo ne celebra l'ingegno ineguagliato.