“Se gli edifici potessero parlare, cosa direbbero di noi?”. Da questa domanda è partita l’idea di Wim Wenders per “Cattedrali della cultura”, una serie di film brevi che raccontano dal punto di vista dell’edificio sei monumenti architettonici contemporanei di particolare valore artistico, sociale e umano, con lo scopo di evidenziarne le peculiarità e rivelarne, per così dire, l’anima.
Lunedì 8 dicembre presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, Unipol Biografilm Collection in collaborazione con I Wonder Pictures, Sky 3D, Sky Arte HD e Auditorium Parco della Musica presenta l’anteprima di gala di Cattedrali della Cultura, con la proiezione di tre dei sei episodi dell’omonimo progetto: La Filarmonica di Berlino di W. Wenders, Il Carcere di Halden di M. Madsen e Il Centre Pompidou di K. Aïnouz. La serie, prodotta da Neue Road Movies, presentata lo scorso febbraio al Festival Internazionale del Cinema di Berlino e a giugno al Biografilm Festival di Bologna, sarà introdotta dall’attore Alessio Boni, voce narrante per l’edizione italiana dei tre episodi presentati all’Auditorium.
Ci sono edifici che hanno un’anima: così grande da poterne regalare un po’ a ogni visitatore. Sono i centri vivi della cultura e dell’esperienza artistica. Cathedrals of Culture è un originale progetto in 3D che dà voce a sei di questi edifici, per la prima volta messi in scena nel loro vivere quotidiano, in un racconto quasi in prima persona. Affrontano la sfida sei acclamati registi, ognuno con il proprio approccio artistico e scegliendo il luogo che più gli è vicino, tra quanti sono diventati manifestazione materiale dell’intelligenza umana e dell’utopia della bellezza: la Filarmonica di Berlino, icona della modernità; la Biblioteca Nazionale Russa, impero silenzioso delle idee; il Carcere di Halden, prigione modello che rieduca alla vita e al pensiero; il SalkInstitute, monastero della scienza in California; il Palazzo dell’Opera di Oslo, una simbiosi futurista di arte e vita; il Centre Pompidou, una macchina della cultura moderna. Scrigni della nostra memoria collettiva ma anche polmoni del nostro collettivo respiro.