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L’ARTE ITALIANA CONQUISTA GLI URALI

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È in corso in questi giorni la III Biennale Industriale Uralica di Arte Contemporanea di Ekaterinburg, e proprio ieri è stata inaugurata la prima opera di un’artista Italiano, “Pelle di corpo celeste”, dello scultore romano Jacopo Mandich. Posizionata nel parco di Satka, l’istallazione site-specific è composta da tre elementi; la scultura centrale, un cannone e un missile metallico. Lo scultore si è ispirato per questo lavoro a una sua visita a una miniera della città.

La parte principale è composta da un cerchio metallico di due metri nel quale si trovano sospesi blocchi di magnesite e dalamite.  “La pietra – secondo Mandich – è un corpo celeste, metafora dell’esplosione di un’emozione, di un’idea che si espande e contrae”. Attraverso materie prime e forme arcaiche, l’artista romano ha voluto lanciare, in un paese come la Russia, un messaggio di pace. Il cannone infatti, simbolo bellico per eccellenza, sarà caricato di proiettili colorati che gli spettatori potranno sparare sulla struttura centrale portandola “in vita”.

Organizzata dal Centro Nazionale di Arte Contemporanea (NCAA), la terza edizione della Biennale è stata inaugurata il 9 settembre scorso e resterà aperta fino al 10 novembre 2015. Attraverso l’espressione creativa, l’esposizione cerca nuove direzioni per lo sviluppo della regione, ancora legata alla tradizione dell’industria pesante. Con più di 250 artisti da 59 Paesi del mondo, la mostra è uno degli eventi culturali più importanti della Russia continentale, in oltre, tutte le istallazioni sono effettuate in ex-fabbriche ormai dismesse, andando a valorizzare le aree più deteriorate della città.

 

 

 

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