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L’arte dei vasai prima del disastro. Pompei non smette di stupire

Sono stati rinvenuti a Pompei decine di vasi di argilla cruda, molto probabilmente pronti per essere infornati in una fornace nella bottega di un vasaio. Questa la sensazionale scoperta avvenuta in questi giorni nella città che fu sepolta dall’eruzione del Vesuvio. Il ritrovamento negli scavi è da attribuire ad un progetto della Soprintendenza in collaborazione con il Centre Jean Bérard e dell’Ecole Facaise de Rome e dedicato all’Artigianato di Pompei.

Il progetto, che oramai vanta dieci anni di indagini, estende la sua area di ricerca fino alla Necropoli Porta Ercolano, che si trova appena fuori le mura di Pompei. Gli scopi delle ricerche sono quelli di documentare l’attività artigianale dei ceramisti dell’epoca. È la prima volta che vengono ritrovati degli elementi simili e la loro importanza sale notevolmente, se si pensa che tale scoperta potrebbe fornire nuovi elementi sulla vita degli artigiani dell’epoca.

In un’altra bottega sono state ritrovate altre due fornaci, una più grande e una più piccola e tra la cenere sono stati scoperti altri frammenti di ceramica. La direzione degli scavi è da attribuire a Laëtitia Cavassa del Centre Camille Jullian di Aix-en-Provence coadiuvata da Bastien Lemaire. Gli scavi sono stati finanziati Ministero degli Affari Esteri francese tramite il Centre Jean Bérard di Napoli, con il contributo di alcuni cittadini francesi privati.

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