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L’Archivio online del Teatro alla Scala è accessibile a tutti

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Il progetto denominato DAM (Digital Asset Management), iniziato nel 1998 ha portato a termine la sua opera grandiosa convertendo in digitale l’intero e imponente archivio del Teatro che sarà liberamente accessibile online e che completa l’archivio Fonico iniziato nel lontano 1996. Cinque operatori, coordinati da un referente tecnico e da un responsabile di progetto e il contributo della Fondazione Milano per la Scala, Gruppo Bosch, Ricerca Universitaria del LIM dell’Università Statale di Milano, e partner specializzati del calibro di Accenture, Fastweb, Oracle, HP, consegnano ai visitatori la possibilità di compiere un itinerario affascinante nella storia dell’opera attorno a cui sono ruotati personaggi della storia, della pittura, della politica del Novecento.

Sui 24.000 bozzetti firme della portata di maestri quali Pablo Picasso, Renato Guttuso, Salvatore Fiume, Marc Chagall, Alberto Burri, Dino Buzzati, Mario Ceroli. 17.000 locandine  per  ripercorrere l’attività operistica e 60.000 tra accessori e gioielli, 80.000 attrezzi di scena e 45.000 costumi indossati da ugole d’oro quali Maria Callas a Joan Sutherland, Renata Tebaldi, Giulietta Simionato, Leyla Gencer, Mirella Freni, e da Franco Corelli a Luciano Pavarotti, Giuseppe Di Stefano, , Plácido Domingo, Tito Gobbi, diretti da figure del medesimo spessore come Toscanini, Guido Cantelli, Victor De Sabata, Herbert von Karajan, Gianandrea Gavazzeni, Dimitri Mitropolus e Riccardo Muti.  Non mancano neppure primi ballerini che si sono alternati sul palcoscenico da Rudolf Nureyev a Paolo Bortoluzzi, da Carla Fracci a Liliana Cosi, fino a Roberto Bolle.

Moira Schena: