L’italia per tutti è sinonimo di arte cultura e storia, le meraviglie artistiche da visitare infatti sono ovunque e ogni angolo del Paese riserva infinite e stupende sorprese. Il nostro è uno dei maggiori patrimoni artistico-culturali del mondo dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Sono infatti ben 50 i siti italiani inseriti nella Lista del Patrimonio dell’Umanità, la Unesco World Heritage List.
Una tappa imprescindibile per chi voglia visitare uno dei più importanti musei del panorama culturale italiano è Torino. Per celebrare l’apertura del Nuovo Museo Egizio del 1° aprile, le Ferrovie dello Stato e Museo Egizio, hanno siglato un accordo che guiderà i clienti Trenitalia in un viaggio in Egitto del tutto particolare: dal 2 aprile 2015 infatti parte la promozione “2×1”, un’agevolazione riservata per chi andrà a Torino con le Frecce per visitare il museo nel prestigioso palazzo seicentesco noto come “Collegio dei Nobili”. Come simbolo di questa fusione, le grandi riproduzioni della dea Sekhmet con testa leonina posizionate di fronte alla stazione di Torino Porta Nuova e di Torino Porta Susa, accoglieranno i visitatori che verranno da ogni dove. Inoltre sui numerosi monitor di bordo presenti sulle Frecce, verranno diffuse brevi clip sul Museo Egizio, con informazioni sulle novità del nuovo percorso museale di oltre 10 mila mq e sui vantaggi riservati ai passeggeri che sceglieranno di scoprire la più importante collezione dopo il Cairo. Dal 1° marzo l’Egizio è già protagonista della copertina della rivista di bordo “La Freccia”, al cui interno un ampio articolo anticipa le grandi novità del nuovo museo, completamente rinnovato dopo cinque anni di lavori di rifunzionalizzazione e ampliamento. Il Museo egizio di Torino, è considerato, per il valore dei reperti, il più importante del mondo dopo quello del Cairo, ed nel 2013 è divenuto l’ottavo dei siti statali italiani più visitati, con 540.297 visitatori e un introito totale di 1.698.350,50 Euro.
Nel 1759 un appassionato egittologo di Padova, Vitaliano Donati, si recò in Egitto per effettuarvi scavi e ritrovò vari reperti, che furono inviati a Torino. In tutta Europa ad inizio dell’800, all’indomani delle campagne napoleoniche in Egitto, si sviluppò una vera e propria moda per il collezionismo di antichità e reperti provenienti dal paese Africano. Il museo nacque intorno al 1824per idea del re Carlo Felice che acquistò la grande collezione di un piemontese, console generale di Francia che durante l’occupazione in Egitto, collezionò in questo oltre 8000 pezzi tra statue, sarcofaghi, mummie, papiri, amuleti e monili vari,per 400.000 lire e vi unì altri reperti di antichità classiche di Casa Savoia, tra cui la collezione Donati. Il direttore del museo, Ernesto Schiaparelli, avviò nuove acquisizioni e si mise personalmente a condurre importanti campagne di scavi in Egitto: intorno agli anni trenta del ‘900, la collezione arrivò a contare oltre 30 000 pezzi in grado di testimoniare ed illustrare tutti i più importanti aspetti dell’Antico Egitto, dagli splendori delle arti agli oggetti comuni di uso quotidiano. Al suo interno si possono trovare mummie, papiri animali imbalsamati e tutto ciò che riguarda l’arte e la cultura di quel popolo . Molti studiosi di fama internazionale, a partire dal decifratore dei geroglifici egizi, Jean-François Champollion, che giunse a Torino nel 1824, si dedicano da allora allo studio delle sue collezioni, confermando così quanto scrisse Champollion: «La strada per Menfi e Tebe passa da Torino»