Pochi giorni fa il neo ministro dellāIstruzione Marco Bussetti di fronte alle commissioni Cultura di Camera e Senato, riunite in sede congiunta, ha illustrato le Linee Programmatiche del Miur. Il primoĀ sentire ĆØ quello di chi conosce bene quellā āodoreā che sa di libri, di penne, di gomme, delle confidenze degli studenti, dei primi amori, delle loro fragilitĆ , delle difficoltĆ che solo un occhio attento sa leggere oltre ogni apparenza, dei āgrandiā traguardi dei piĆ¹ piccoli, delle preoccupazioni e delle gioie condivise, dell'ottimismo per definizione, della cautela per la delicatezza degli elementi, di quello strano e forteĀ senso di responsabilitĆ a mezza strada tra lāessere un poā genitore di ogni ragazzo e ragazza, ma anche chi ha lāonere di consentire a ciascuno di conquistare nel modo migliore possibile gli strumenti utili per la piena riuscita come Persona.
Per la nostra comunitĆ scolastica era importante potersi confrontare direttamente con chi ha frequentato le aule dei nostri Istituti, che ha respirato il gesso delle nostre lavagne, che ha affrontato giornalmente i problemi e le sfide del nostro settore. E dalle nuove linee guida presentate dal Miur emerge proprio questa consapevolezza. Si evince, ad esempio, quando si affronta il tema della formazione dei docenti. āUn pilastroĀ di un sistema educativo modernoā, la definisce il ministro Bussetti, che non vuole āstravolgereā le cose ābuoneā realizzate in passato, ma affrontare le criticitĆ e correggere eventuali errori. Non a caso il ministro ha precisato che āil nostro obiettivo ĆØ ridare fiducia, senza ulteriori riforme o strappi. Non stravolgeremo la Buona scuola, come giĆ annunciato dal premier Conte, ma ci sono nodi che andranno sciolti definitivamente”.Ā La scelta ĆØ dunque, di agire saggiamente e con grande concretezza per il bene della comunitĆ scolastica del Paese e accrescere la qualitĆ del lavoro e dellāistruzione. Ć la scelta che opererebbe qualunque ābuonĀ docenteā,Ā ma anche collaboratore, assistente amministrativo, dirigente scolastico, amico, confidente, guida autorevole e senza paura di risultare talvolta anche āmal tolleratiā nellāindicareĀ la strada con determinazione. L'obiettivoĀ ĆØ trasformare la scuola inĀ unāopportunitĆ autentica,Ā nella possibilitĆ vera per ogni studente e studentessa (anche chi verso la scuola ĆØ sfiduciato o non la considera uno strumento di crescita e di merito per costruire un futuro migliore)Ā di realizzare completamente, a prescindere da qualsiasi altro fattore o condizione personale e familiare,Ā il progetto unico e straordinario che ciascuno porta in se.
Un āodoreā quello della Scuola, inconfondibile nella sua intangibilitĆ , che pervada sempre in crescendo e con presuntuosa supponenza ogni spazio, ogni cuore, ogni scelta da Viale Trastevere ad ogni singola aula, palestra o laboratorio di ciascun istituto. Una scuola che trova al suo interno e sotto lo sguardo diĀ una guida competenteĀ la determinazioneĀ e la motivazione per rinforzare la propria identitĆ di comunitĆ educante.Ā Una scuolaĀ che dialoga e collabora per uno stesso ed elevatissimo fine. Una scuola orientata al dialogo ed al confronto ma che non deve perdere di vistaĀ l'autorevolezzaĀ del suo ruolo e della sua funzione. Una scuola che valorizza leĀ specificitĆ eĀ laĀ ricchezzaĀ personale e professionale degliĀ operatori scolastici,Ā dei docenti, degliĀ studenti per valorizzare e spingere alla massima espressione le reciproche potenzialitĆ . Una scuolaĀ che riscopra il confronto costruttivo conĀ leĀ famiglie nel rispetto delle proprie responsabilitĆ e competenze.Ā QuestaĀ ĆØĀ la strada tracciata e da percorrere per il futuro. Questo ĆØ quanto indispensabileĀ realizzareĀ per rispondere con compattezza ed efficacia alla vera sfida educativa contemporanea.