La radio compie 90 anni: il 6 ottobre 1924, la prima voce esce dai mega-apparecchi, antecedenti dei transistor. La Rai non c’è ancora, la concessionaria è l’Unione Radiofonica Italiana e l’Agenzia Stefani l’unica fonte delle notizie.
Fu strumento di propaganda del fascismo, annunciò l’avvio e la fine della seconda guerra mondiale, consentì a tutti gli italiani, di imparare la lingua, prima ancora della televisione: una serie d’iniziative ne celebrano il compleanno, a cominciare da una targa commemorativa sulla facciata di Palazzo Corrodi, a Roma, da dove nel 1924 cominciarono le trasmissioni dell’Uri. A Torino, inoltre, per festeggiare degnamente l’anniversario, il Centro di produzione Rai apre al pubblico il Museo della radio e televisione.
E’ la violinista Ines Viviani Donarelli a dare l’annuncio del concerto inaugurale, mentre Maria Luisa Boncompagni passa alla storia come la prima “signorina buonasera”. L’Uri, Unione radiofonica italiana, era sorta il 27 agosto 1924 costituita dalla fusione tra Radiofono e Sirac. Nel 1927 la Uri diventa Eiar, Ente italiano audizioni radiofoniche, per trasfromarsi infine, in Rai, Radio audizioni Italia, nel 1944.