Fu il nido d’amore di Monica Vitti e Michelangelo Antonioni. La Cupola, voluta dal regista simbolo del cinema italiano anni Sessanta per omaggiare la sua compagna, è una originale casa in Sardegna, sulla costa Paradiso. L’edificio infatti è stato creato nel rispetto della natura, ne prende la forma e ne respira gli odori. Nonostante il nome, le costruzioni sono due, una più grande e una poco distante di dimensioni ridotte, e si trovano di fronte all’Asinara.
A realizzare le due semisfere nel 1969 è stato l’ ”architetto delle bocce”, Dante Bini, su commissione di Michelangelo Antonioni. La fortuna fu che Bini aveva appena brevettato un metodo di costruzione innovativo che permetteva di edificare delle case a cupola perfette e velocemente. Quella più grande era destinata al regista, la più piccola all’attrice che già a Roma viveva separatamente dal compagno, in un appartamento collegato al suo da una botola.
Ma dopo vari passaggi di proprietà (come riporta il sito www.immobiliare.it) le strutture oggi sono abbandonate e fatiscenti, anche se troppo importanti per essere abbattute, avendo, fra l’altro, dei proprietari. L’accesso è vietato, ma studenti e cultori del cinema visitano continuamente il sito da lontano per studiarne caratteristiche e peculiarità. Chissà se chi ne detiene ora la proprietà deciderà di agire in favore della conservazione di questo sito: di certo le idee non mancano, una fra tutte quella de Il Fatto Quotidiano che ha proposto di decorare le cupole con un graffito in omaggio alla grandiosa Vitti. Per il momento comunque rimane uno dei tanti luoghi belli e abbandonati d’Italia.