Le hanno piazzato gli armadietti di ritiro dei pacchi Amazon proprio di fronte le vetrine e dunque Isabelle Colin, proprietaria di una minuscola libreria indipendente francese, ha accusato il colosso dell'e-commerce di concorrenza sleale. Il negozio di libri – come si legge sull'Agi – si trova all'uscita della stazione ferroviaria di Epinal, una cittadina del nord est della Francia. Dopo che il gigante della vendita online ha installato un punto di ritiro automatizzato, di fronte alle sue vetrine, Colin ha deciso di fargli causa. Colin ha spiegato alla radio “France Bleu Sud Lorraine” che il braccio di ferro deve servire da esempio e si è augurata che possa risvegliare le coscienze, per salvare le piccoli attività commerciali. Secondo il settimanale economico “Challenges”, nel 2019 il fatturato del commercio elettronico in Francia, dovrebbe superare la soglia dei 100 miliardi di euro, e circa la metà di questi è rappresentata dalla vendita di elettrodomestici o articoli da decorazione.
Il boom dell'e-commerce in Italia
E in Italia? L'e-commerce nel Belpaese ha iniziato ad espandersi con ritardo rispetto ad altri Paesi dell'Europa occidentale, ma nelle ultime settimane sono usciti dati che testimoniano un'inversione di rotta. Secondo Trovaprezzi.it, cresce il mercato degli acquisti online in Italia e nel 2018 arriva a registrare un +25% rispetto al 2017. Dalle ricerche di prodotti effettuate dagli utenti si nota come il 40% si concentra in particolare su una decina di categorie: prodotti informatici ed elettronica di consumo (15,6%), piccoli e grandi elettrodomestici (9,5%), prodotti per la salute e la bellezza (6,1%), sneakers (4%), prodotti per il fai da te e bricolage (2,5%), pneumatici (1,3%). In totale sono 23,5 milioni gli acquirenti italiani che lo scorso anno hanno fatto acquisti su internet (dei quali 17,8 milioni possono essere considerati consumatori abituali, ovvero con almeno un acquisto al mese). Nel 31% dei casi hanno utilizzato lo smartphone (+6% rispetto al 2017). In calo invece gli acquisti tramite desktop, che sono passati dal 67% al 62% e da tablet (che scendono dall’8% al 7%) nel 2018.