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In Egitto alla festa più sacra, “il bacio del sole”, pochi spettatori per colpa del terrorismo

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Il fascino delle costruzioni disposte in corrispondenza delle costellazioni, i misteri ancora non scoperti e il genio ingegneristico condizionato dalla sacralità delle tradizioni degli antichi Egizi da sempre attirano migliaia di turisti al Cairo. Una tra le più magiche tradizioni è quella denominata “il bacio del sole”, quando il primo raggio di sole (il dio Râ’) si infiltra attraverso le montagne nel tempio di Abu Simbel per accenderne i lineamenti del viso dando gloria alla statua di Ramses II il faraone che ha regnato più a lungo fra tutti.

Una festa sacra agli egiziani, tramandata da millenni, che, celebra il 22 febbraio, la nascita e il 22 ottobre, l’incoronazione di Ramses II, faraone d’Egitto. Il raduno avviene di notte e per assistere a questo fenomeno gi egiziani si preparano con danze e celebrazioni di vario genere. Ad assistere al fenomeno unico e suggestivo, migliaia di visitatori giungono da ogni parte del mondo. Ma questa volta la partecipazione è stata letteralmente dimezzata, e la la principale causa è da addossarsi alle tensioni politiche e al clima di paura generato dalle minacce di attacchi terroristici.

Un anno, questo, che tocca l’apice di un quadriennio piuttosto scarso di affluenza turistica. Lo riferisce il capo dei servizi archeologici di Abou Simbel che riporta dati per nulla incoraggianti tanto che per questo anno sono state cancellate tutte le solite celebrazioni, persino il terzo Festival Internazionale di Asswan della Cultura e delle Arti che si svolge nell’area ogni due anni. Si contano danni ingenti al turismo con somme che dai 400 milioni di dollari nel 2010 sono crollate a 16,3 milioni di dollari nel 2014. Numeri che sottraggono una significativa fetta di lavoro, generando disoccupazione, in un luogo che vive quasi interamente di questo settore.

Moira Schena: