Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare del Signore degli Anelli o de Lo Hobbit. Capolavori discussi e indiscussi di J. Tolkien, scomparso in questo giorno di 41 anni fa. Tra i pionieri del genere fantasy, corteggiato da regimi e partiti per le sue idee, Tolkien è sempre riuscito a stupire i lettori di ogni età con il suo mondo immaginario che poi è stata la chiave del suo successo. A partire dall’opera onirica la “Terra di mezzo”, fondamentale soprattutto per la costruzione dell’epica visionaria del suo lavoro unanimemente riconosciuto come il più celebre, Il Signore degli Anelli, pubblicato prima in tre volumi distinti (La Compagnia dell’Anello, Le due torri, Il Ritorno del Re), poi in un’opera unica, come effettivamente era stato pensato.
l lavoro di Tolkien ha raggiunto negli anni una notevole fama a livello mondiale, tanto che, a quarantuno anni dalla morte dello scrittore, i suoi libri sono ancora in testa alle classifiche di vendita. Il suo successo è dovuto soprattutto all’essere stato in grado di aver prodotto un’opera leggibile a più livelli, così da mettere d’accordo sia grandi che piccoli e di aver creato un mondo fantastico tanto accurato e minuzioso da sembrare reale e compiuto.
Per questo anniversario, il 5 e 6 settembre prossimi nella Repubblica di San Marino si terrà “Il Ritorno alla Contea”, due giorni dedicati proprio agli appassionati di Tolkien che potranno assistere a momenti di studio e di approfondimento con alcuni tra gli studiosi più noti dello scrittore britannico. Tra questi, Edoardo Rialti, Roberto Fontana, Federico Leva e Paolo Gulisano.
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