Il Monte Bianco è stato candidato per entrare a far parte del patrimonio mondiale dell'Unesco. Il massiccio più alto d'Europa va, così, verso una maggiore tutela europea.
La candidatura
L'atto di inizio del dossier, che coinvolge l'Italia, la Francia e la Svizzera, è stato firmato a Chamonix (Francia), dai rappresentanti delle collettività locali delle due Savoie, del Vallese e della Valle d'Aosta e dai delegati dei ministeri dell'ambiente dei tre Paesi durante la conferenza transfrontaliera. La firma della dichiarazione d'intenti congiunta rappresenta un primo passo verso l'iscrizione nella lista Unesco dei siti naturali che godono di una protezione riconosciuta a livello internazionale.
Un “valore eccezionale”
Pere entrare nella lista del patrimonio mondiale, i singoli siti devono dimostrare il loro “valore eccezionale universale“. Ma la procedura non è così immediata. Infatti dopo la presentazione della candidatura, la classificazione Unesco richiede “tra cinque e dieci anni”, ha ricordato Catherine Berthet, responsabile di Chamonix per le politiche transfrontaliere. “Un marchio, quello di Patrimonio dell'Umanità, che rafforzerebbe ulteriormente le occasioni di dialogo e di collaborazione tra i nostri territori – ha spiegato l'assessore all'ambiente della Valle d'Aosta, Jean Pierre Guichardaz, all'Ansa – nell'ottica di una più stretta sinergia nel campo della tutela del nostro patrimonio ambientale, ma anche dello sviluppo turistico, dell'industria e dell'impresa locale, che devono essere ancora più sostenibili, sempre più green e di nicchia, per non essere cancellati da un mercato che si fa in ogni momento più globale e quindi più difficile da aggredire e da fare emergere”.