La rivoluzione digitale, di cui uno dei pilastri sono proprio le recensioni e i commenti su internet delle impressioni di viaggio, permette oggi un’osservazione molto diretta dell’esperienza del viaggio e della visita culturale. La ricerca di Sociometrica Musei Index dal titolo “Cultura e big data” condotta nel 2014 con Mecenate 90, ha analizzato proprio i commenti dei turisti stranieri in Italia sui Social media: 89.520 post in lingua inglese, pubblicati sulle varie piattaforme social da persone che hanno visitato un museo o un sito archeologico nel nostro paese negli ultimi mesi (fino ai primi giorni di dicembre 2014).
Nella graduatoria, che potremmo definire della notorietà, o meglio della capacità di suscitare emozioni (anche negative) ci sono due luoghi, che insieme rappresentano il 63,6 % di tutte le citazioni: il Colosseo e l’area di Pompei. Un giudizio su tre (33,9 %) è dedicato al monumento più importante d’Italia, mentre il 29,7 % dei giudizi sono indirizzati verso l’area archeologica campana.
Dall’analisi dei principali concetti negativi emerge come alcuni musei abbiano problemi di natura organizzativa, dovuti ai tempi d’attesa e all’affollamento e coinvolgono buona parte dei luoghi considerati; ci sono anche motivazioni d’ordine organizzativo quando ci si riferisce a problemi o difficoltà incontrate nella vista, in questo caso però sono compresi anche problemi esterni al museo o all’area archeologica. C’è poi una critica dovuta al prezzo d’ingresso giudicato quasi sempre eccessivo, soprattutto perché non ci sono ingressi ridotti per le famiglie, tipologia prevalente di visitatori soprattutto nei siti archeologici.