Francesco Guccini sente aria di regime in Italia. Il noto cantautore emiliano, artista simbolo della sinistra, nel corso di un'intervista a Circo Massimo (Radio Capital), si è in generale detto “preoccupato” per le sorti del Paese.
Il caso
E alla domanda se il momento vissuto dalla nazione possa ricordare la Repubblica di Weimar – ultimo baluardo di democrazia in Germania prima dell'avvento del nazismo – ha risposto: “Un'atmosfera, un certo sentore, un profumo di quel genere c'è, per me…”. E per provarlo ha citato i fatti del liceo Copernico di Bologna, dove un gruppo di insegnanti ha “fatto un documento, una lettera per spiegare agli alunni il fenomeno dei migranti agli alunni, e mi sembra una cosa giustissima da fare. C'è stato subito un sollevamento di scudi, ad esempio dalla Borgonzoni, hanno sollevato un putiferio. Ora, se si lede la libertà di insegnamento ci si va un pochino” verso il “regime, è pericolosa questa iniziativa dell'ispezione”.
Xenofobia
Commentando i recenti episodi di antisemitismo e di razzismo, il cantautore ha detto: “E' incredibile come la memoria sia così corta negli italiani, ci si dimentica che in ogni famiglia c'è qualcuno che è andato a guadagnarsi il pane all'estero. Il nonno di mia moglie, ad esempio, è morto nel crollo di una miniera negli Stati Uniti”. Poi la battuta “credo che a Ellis Island (storico approdo di migranti a New York ndr) ci sia il numero di Salvini”. In generale “si dimentica di questo, si bada a quel poco che si ha e si ha paura del diverso“.
Il non “nuovo”
L'attuale quadro politico è caratterizzato, fra le altre cose, dal Movimento 5 Stelle, che si presenta come il “nuovo”. E' così per Guccini? “Sì e no – ha risposto – sì perché ci sono alcune spinte naturali nei giovani che dicono 'adesso ci penso io'. No perché mi sembra ci sia una impreprazione generale. E quando parlano molto spesso lo fanno un po' come i Testimoni di Geova, che cercano di convincerti che il mondo è stato creato e non si è evoluto. Che i dinosauri non sono esistiti. Per me il dubbio è fondamentale, avere una fede assoluta e cieca è roba d'altri tempi e non mi riguarda”.
Decadenza
L'amarezza di Guccini è frutto anche del contesto sociale dell'Italia odierna. “La gente non legge più, guarda solo la tv e i giornali non vendono, sono tutti attaccati al telefonino – ha spiegato -. Oggi non legge più nessuno, pochissimi leggono. Quando entro in una casa e vedo una bella biblioteca e non due libri buttati su un mobiletto, penso finalmente una casa di persone serie”. Quanto al web, “con internet uno ha tutte le notizie c'è il mondo a disposizione, però, molta gente senza telefonino non riesce più a fare le operazioni”. A proposito della scuola parla di “decadimento”. E ricorda che “quando gli anarchici o i socialisti dell'800 dicevano voi proletari avete 300 parole e il vostro padrone ne ha 1000, era per dire che dovevano studiare e arrivare a quelle 1000 parole”.