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Gli italiani non comprano i libri. La patria di Dante penultima in Europa

Quello della lettura sta lentamente diventando un genere di nicchia per pochi eletti. Il lettore rischia davvero di diventare una specie protetta?A farlo sospettare sono i dati Istat che ha presentato il bilancio annuale per il 2014 sotto una luna sempre più calante. Sei italiani su dieci non si degnano nemmeno di aprire un libro. E i dati fra i lettori non entusiasmano affatto perché la maggioranza è tutta rosa con il 48% di donne contro il 34,5% degli uomini. La fascia di età va dagli 11 ai 19 anni.

La patria di Dante e dei grandi letterati e poeti ha raggiunto una posizione a dir poco imbarazzante, arrivando penultima in Europa. Secondo l’analisi, la scarsa inclinazione alla lettura è causata da una sottoscolarizzazione; infatti al Sud manca l’attitudine alla lettura rispetto al Nord non soltanto per una questione economica e la difficoltà ad affrontare una spesa riservata ai libri che non siano quelli scolastici, ma anche perché non è stata trasmessa dalle generazioni precedenti come un valore da coltivare. Il mondo editoriale imputa questo poco incoraggiante risultato all’assenza di una educazione alla lettura.

Eppure la produzione editoriale sarebbe aumentata e così pure le pubblicazioni. Tra i sondaggi esiste chi non ha mai letto un solo libro perché si annoia o trova troppo impegnativa la lettura viziato dall’era del digitale, delle immagini o distratto da altre attrazioni. Una pigrizia che dieci anni fa si accaniva sui giovani mentre oggi la controtendenza vede più interessati i ragazzi alla lettura nonostante l’attrazione del worl wide web e i tanti strumenti tecnologici a disposizione.

Moira Schena: