Fotografia e moda. Un connubio indissolubile tra le due forme artistiche vecchio di 200 anni, da quando la pellicola ha sostituito la pittura a olio per immortalare persone e suggestioni, oggetti e animali, imprimendoli (per sempre?) sulla cellulosa. La fotografia è anche la prima testimone di come sia cambiata la moda negli ultimi decenni.
E’ questo il soggetto de “Gli Italiani e la moda. 1860-1960”, una mostra che vuole evidenziare come si sia evoluta la moda made in Italy del modo di vestire degli italiani nell’arco di un secolo. Esposte 300 fotografie originali, molte delle quali in bianco e nero (la prima fotografia a colori venne scattata nel 1861, ma l’utilizzo su larga scala arrivò molto più tardi) attraverso cui sarà possibile ripercorrere la storia dell’abbigliamento, il gusto di vestirsi e di acconciarsi degli italiani a cavallo del XX secolo, in sintonia con l’immaginario e lo sviluppo civile e sociale d’Italia.
La mostra è ospitata dall’8 aprile al primo novembre negli spazi del Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (in provincia di Venezia). La rassegna – organizzata e realizzata da Munus – è promossa dalla Direzione del Polo Museale del Veneto ed ha il patrocinata dal Comune di Stra.
A curarla, Alberto Manodori Sagredo, che nella selezione di immagini ha messo in mostra non solo lo sfarzo dell’alta moda dell’élite, ma anche il modo di vestire degli italiani di tutti i giorni: abiti indossati dalla gente comune (uomini, donne e bambini che affollavano strade e piazze, uffici e giardini pubblici) accanto a quelli delle celebrità del tempo, ammiccanti dalle copertine patinate o “in mostra” in posa vicino ai monumenti storici.