Il viaggio di un fotografo in una terra antichissima e di profonda fede cristiana, un’esposizione di immagini a cavallo tra storia, arte e cultura. “Georgia Terra Cristiana” è una mostra che ripercorre l’esperienza del fotografo Maurizio Piccirilli – partito nel 2000 come fotoreporter in Georgia -, e che viene riproposta al pubblico, dopo 16 anni, in occasione della visita di Papa Francesco (il prossimo 30 settembre) a Tbilisi. L’esposizione sarà aperta al pubblico il 29 settembre presso Spazio 5, nel cuore del quartiere Prati di Roma.
“Ero uno straniero e voi mi avete accolto”, con queste parole – slogan del Giubileo del 2000 – Piccirilli ha descritto la sua esperienza in Georgia. “La popolazione, tutti i georgiani, mi hanno aperto le loro porte. Le porte dell’ospitalità: semplice e sincera, ma nello stesso tempo riservata. E anche le porte dei loro cuori e del loro mondo”.
Piccirilli, nato nel 1954, è stato per molti anni responsabile della redazione “interni/esteri” del quotidiano “Il Tempo”, ma nel corso della sua carriera si è occupato di molti settori differenti tra loro: moda, alta società, terrorismo. Per i suoi lavori ha ricevuto molti riconoscimenti, come il World Press Photo Award nel 1979.
Con “Georgia Terra Cristiana”, il fotoreporter ha affrontato l’argomento della spiritualità di un popolo, quello georgiano, che ha vissuto per 2000 anni osservando la fede cristiana e che ha resistito alle invasioni turche e persiane, mantenendo intatto nei secoli il suo credo religioso, anche dopo 70 anni di dominazione sovietica.