Firenze si schiera con i rifugiati: decine di gommoni di salvataggio rossi saranno infatti ancorati alle finestre di Palazzo Strozzi, nel cuore del centro della cittĆ d’arte toscana. E’ questa l’anticipazione della grande esposizione sulle migrazioni planetarie dell’artista, designer e attivista cinese Ai Weiwei, una mostra che verrĆ accolta negli spazi della fondazione culturale dal 23 settembre al 22 gennaio.
L’installazione ĆØ stata presentata dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, dal direttore di Palazzo Strozzi – nonchĆ© curatore della mostra – Arturo Galansino e dal presidente dell’Ente Cassa di risparmio di Firenze Umberto Tombari.
La particolare esposizione ĆØ intitolata “Reframe” – nuova cornice –Ā e nasce dal personale coinvolgimento e impegno dell’artista cinese come attivista sul fronte della crisi umanitaria dei rifugiati. “Il mio obiettivo ĆØ collegare la grande tradizione italiana a forme d’arte contemporanea – ha dettoĀ Ai Weiwei in un video diffuso durante la conferenza – e il mio lavoro riguarda l’umanitĆ contemporanea: il problema dei rifugiati ĆØ un problema del mondo attuale e dell’Europa di oggi”.
Ai Weiwei, figlio del poeta Ai Qing, si ĆØ diplomato all’Accademia del Cinema per poi dedicarsi successivamente alla pittura. Per la sua opposizione al regime ĆØ stato recluso per 81 giorni, dal 2 aprile al 22 giugno 2011, confinato in una localitĆ segreta, senza che fossero mai state diramate notizie sulle sue condizioni. Durante la detenzione, i principali musei del mondo – tra i quali la Galleria Tate Modern di Londra, che ne ha ospitato l’installazione “Semi di girasole” – hanno lanciato in suo favore una petizione online, che ha raccolto l’adesione di migliaia di persone.