Il 68esimo festival cinematografico di Cannes è cominciato da appena tre giorni, eppure il riscontro di pubblico e di critica di questa edizione è già in positivo. Grazie, probabilmente, al ricco palinsesto di pellicole e di star – nazionali e non – che hanno percorso e calpesteranno, fino alla serata finale del 24 maggio – la bella Promenade de la Croisette della città francese.
Il programma delle pellicole in gara e di quelle fuori concorso era stato reso pubblico dall’organizzazione in conferenza stampa a Parigi, e trasmesso anche in diretta streaming su YouTube, già dal 16 aprile scorso. I selezionatori quest’anno hanno valutato 1.854 film. I diciassette titoli in competizione sono: “Dheepan” di Jacques Audiard, “La loi du marché” di Stéphane Brizé, “Marguerite et Julien” di Valérie Donzelli, “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone – che ha raccolto 11 minuti di applausi giovedì sera – “Carol” di Todd Haynes con Cate Blanchett, “Nie Yinniang” di Hou Hsiao Hsien, “Shan he gu ren” di Jia Zhang-Ke, “Umimachi Diary” di Hirokazu Kore-eda, “Macbeth” di Justin Kurzel con Michael Fassbender e Marion Cotillard, “The Lobster” di Yorgos Lanthimos con Colin Farrell, Léa Seydoux e Rachel Weisz, “Mon Roi” di Maïwenn, “Mia madre” di Nanni Moretti (proiettato oggi), “Saul Fia” di László Nemes (opera prima), “La giovinezza” del Premio Oscar Paolo Sorrentino, “Louder than Bombs” di Joachim Trier con Gabriel Byrne e Isabelle Huppert, “The Sea of Trees” di Gus Van Sant e “Sicario” di Denis Villeneuve.
I lungometraggi fuori concorso sono: “Irrational Man” di Woody Allen, il già annunciato “Mad Max: Fury Road” di George Miller – con la splendida seppur irriconoscibile Charlize Theron – il nuovo film Pixar “Inside Out” di Pete Docter e “Il piccolo principe” di Mark Osborne, entrambi d’animazione, e “La Tête Haute” di Emmanuelle Bercot, presentato in apertura. Tra le proiezioni speciali ci sono infine “Amy“, il documentario di Asif Kapadia su Amy Winehouse, “Amnesia” di Barbet Schroeder e “A Tale of Love and Darkness”, con l’esordio alla regia di Natalie Portman.