E'morto l'artista e giornalista Vincenzo Gallo, meglio noto come Vincino, il famoso vignettista che, per oltre 22 anni (ossia dalla fondazione in avanti), ha disegnato per 'Il Foglio' il quotidiano rettangolo satirico. E fino a oggi, infatti, il giornale ha pubblicato i suoi lavori: l'ultimo lavoro, infatti, è uscito assieme all'edizione odierna del giornale, ultimo omaggio a uno dei più apprezzati vignettisti degli ultimi decenni, nato a Palermo nel 1946 e formatosi negli anni delle contestazioni giovanili del 1968, con la sua militanza in 'Lotta continua'. Di lì, numerose collaborazioni con quotidiani come 'L'Ora' e, negli anni '70, con l'inserto satirico da lui fondato, 'L'avventurista', e 'Il Male', rivista anch'essa fondata da Vincino assieme a Pino Zac nel 1977 e da lui diretta fino al 1982, anno della chiusura.
Dal 'Male' al 'Corriere'
Finita l'esperienza con 'Il Male', Vincino si dedica alla direzione del quotidiano satirico 'Ottovolante', uscito solo per alcuni giorni tra il 1984 e il 1985 e partecipato da vignettisti come Guido Buzzelli e Jacopo Fo. Chiusa questa parentesi, Gallo inizia le sue collaborazioni con alcuni inserti degli anni '80 e altri quotidiani (come 'L'Unità' e 'Linus') prima di iniziare, nel 1987, il suo lungo lavoro con il Corriere della Sera. Nello stesso anno, assieme a Vauro, Saviane e Riccardo Mannelli, contribuisce alla rifondazione de 'Il Clandestino', per poi collaborare, assieme allo stesso Vauro, al supplemento 'Boxer' de 'Il manifesto'. Al 1995, invece, risale l'inizio del suo lavoro con 'Il Foglio'.
Le ultime collaborazioni
Più recentemente, assieme all'amico e collega Vauro Senesi, ha tentato di riportare in auge l'avventura della storica rivista satirica 'Il Male'. Una sfida iniziata nel 2011 e andata avanti fino al 2013, quando il settimanale ha chiuso i battenti per la seconda volta. Più o meno negli stessi anni, nuove collaborazioni con 'Vanity Fair' e anche con l'emittente radiofonica 'Radio Radicale'. Il grande vignettista si è spento oggi, all'età di 72 anni, lasciando in eredità quasi mezzo secolo di satire ficcanti e irriverenti. Fra i primi a ricordarlo, proprio il suo amico Vauro, con un saluto in vignetta che a lui sarebbe certamente piaciuto.