È tornata alla luce, tremila anni dopo la biblica sfida col pastore israelita Davide, la città del gigante filisteo Golia. I resti di Gat, questo il nome della località, sono stati scoperti in Israele a Tel Zafit, fra Gerusalemme e Ashqelon. I reperti hanno evidenziato che Gat è stata abitata per cinquemila anni consecutivi, dall’era del bronzo in poi. I resti sono stati rinvenuti dalla squadra di archeologi guidati dal prof. Aren Maeir della Universita’ Bar Ilan di Tel Aviv, dopo anni di ricerche.
Lo studio delle mura di Gat ha permesso di ricostruire il percorso del gigante il giorno dello scontro con il giovane David, appena ragazzo. Sceso dal Tel, la maestosa collina di Gat che nel X sec. a.C. dominava militarmente la zona, Golia uscì da un possente ingresso fortificato, i cui resti sono stati scoperti proprio in questi giorni, e superò il letto di un fiume. Piegò poi a destra nella valle, oggi ancora visibile, e puntò verso le colline antistanti Gerusalemme. A quindici chilometri di distanza sarebbe avvenuto lo scontro con Davide, l’ultimo della sua vita, ma passato alla storia in eterna memoria.
Israele è la culla delle tre religioni monoteiste. L’intero territorio, con Gerusalemme in testa, è ricco di cultura, religione e storia. Qui ci sono luoghi che non è possibile tralasciare: il Muro del Pianto, chiamato anche il Kotel, la Basilica del Santo Sepolcro, la Spianata delle Moschee, che abbraccia la famosa Cupola della Roccia, le rovine di Masada, la chiesa della Natività a Betlemme con la vicina tomba di Rachele, le colline della Giudea, Samaria, il mar Morto e Tel Aviv. Ciò nonostante, il turismo langue per la situazione di sicurezza nel Paese che fa registrare tensioni da diversi mesi: si sono verificati episodi di violenza quali accoltellamenti e lanci di pietre su persone e veicoli, così come scontri tra dimostranti e forze di sicurezza israeliane e da ultimo con armi da fuoco.